Convegno «L’uso del web e dei social in Trentino»
Rossi: «Strumenti importanti ma serve spirito critico»
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Il 75% dei trentini usa internet e, di questi, il 37% si collega alla rete per più un’ora al giorno.
La stragrande maggioranza usa internet per cercare notizie o informazioni e per navigare sui social network.
Naturalmente i giovani sono coloro che usano maggiormente questi strumenti digitali, il 94%, mentre il 75% della fascia degli over 65 non li considera minimamente.
Sono alcuni dei dati emersi dalla ricerca «L’uso del web e dei social in Trentino» effettuata per conto del Comitato Provinciale per le Comunicazioni da SWG e presentata oggi a Palazzo Roccabruna a Trento, nel corso di un convegno.
«Il web e i social – ha detto Rossi – sono strumenti importanti, anche per favorire la democrazia e per formare l’opinione pubblica, ma dobbiamo fare attenzione. La realtà non è tale perché la troviamo descritta su un gruppo Facebook.
«Dobbiamo – ha precisato – essere in grado di avvicinarci con maggiore spirito critico, sapendo che nelle cose, quasi sempre, non c’è solo il bianco o il nero, ma anche il grigio.
«Spesso pensiamo che tutto quello che è digitale sia al servizio dell’innovazione, ma in realtà internet e i social sono solo strumenti, su cui è strategico investire, ma senza dimenticare che per stare nel mondo globale in maniera innovativa, pubblico e privato, devono essere pronti al cambiamento.»
«La ricerca oggi presentata – ha sottolineato Rossi – ci offre dei dati confortanti rispetto alla predisposizione dei trentini ad utilizzare le tecnologie digitali.
«Per parte nostra stiamo lavorando per mettere i cittadini e le imprese nelle condizioni di ricevere informazioni in modo sempre più veloce e trasparente.
«Serve però una maggiore apertura culturale – ha detto ancora Rossi – e anche una capacità di dominare il flusso delle notizie, senza esserne dominati.
«Quindi l’auspicio – ha concluso – è che i cittadini sappiano conservare e sviluppare quel necessario spirito critico nei confronti delle notizie che trovano sul web, che altrimenti possono essere fonte di divisioni, di equivoci e di forti contrasti.»
Siamo pienamente d’accordo con il presidente, lo predichiamo da tempo.
La gente deve imparare a distinguere i social dalla stampa online
I primi sono delle «pubbliche bacheche virtuali» dove tutti possono dire tutto senza che nessuno dica niente. Impossibile quindi discernere il vero dal falso.
La stampa online, quella iscritta nei tribunali, è invece costantemente protetta dall’Ordine dei Giornalisti che può in ogni momento censurare o sanzionare gli autori di notizie false.
I social che si rivelano inaffidabili intaccano indirettamente anche la credibilità dei giornali online perché il problema rimane uguale anche a rovescio: così come non si distingue il vero dal falso, si potrebbe non distinguere il buono dal cattivo.