«Paura I» e «Paura II», vista da Gioia LIbardoni

L'artista trentina è stata selezionata per la mostra fotografica «Future Identities: bodies, places, spaces» di Venezia contro la violenza domestica sulle donne

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È stata selezionata l’opera fotografica dell’artista e attrice trentina, Gioia Libardoni, alla mostra internazionale «Future Identities: bodies, places, spaces», inaugurata a Venezia il 23 agosto nell’ambito dell’«International Art Expo, festival internazionale di architettura, fotografia, video art, cinema sperimentale, installazioni e performing art».
La collettiva comprende le opere di 70 artisti provenienti da tutto il mondo, di cui solo dieci italiani.
L’opera di Gioia Libardoni, intitolata «Paura I» e «Paura II», consiste nell’elaborazione visiva e concettuale di due scatti del fotografo Riccardo Giuliani, mentre la donna ritratta è stata truccata dalla make-up artist Annalisa Manara.  
L’intento dell’artista è quello di sensibilizzare l’opinione pubblica al fenomeno della violenza domestica sulle donne, infatti l'utilizzo delle foto verrà donato in beneficenza ad un centro antiviolenza.

«Si tratta di un lavoro d’indagine sul blocco psico-motorio in seguito a violenza – scrive in una nota Libardoni – l’iniziativa è nata grazie alla collaborazione dell’ispettore di polizia di Trento, Mario Garavelli, che mi ha spinto a fare qualcosa in modo attivo per il fenomeno, aiutandomi a chiarire le dinamiche della violenza, ad esempio il perché spesso una donna tace anche per anni, continuando a difendere il marito-aggressore.» 
«Mi ha spiegato – prosegue Libardoni – che i casi di violenza domestica rimangono per molto tempo silenziosi, per timore, vergogna o necessità sia economiche, che di protezione dei figli. La violenza comincia solitamente come psicologica con la distruzione dell'autostima della donna per poi passare a quella fisica, dove la donna già ‘paralizzata’ dalla convinzione di non valer nulla tende a subire più che a reagire.»
La mostra Future identities è visitabile fino al 7 settembre a Palazzo Albrizzi a Venezia.