Al tempo del Coronavirus sui social nasce «Vira in arte» – Di Daniela Larentis

Il progetto ideato da Barbara Cappello, presidente di Fida Trento, diffonde un messaggio positivo indirizzato a chi resta a casa per bloccare la diffusione del virus

Giulio Malfer, «Coronaok e adesso, come funziona?»

Al tempo del Coronavirus prende vita sui social «Vira in arte», un progetto nato dalla creatività di Barbara Cappello, presidente di Fida Trento (Federazione Italiana degli Artisti-Trento), allo scopo di diffondere un messaggio positivo attraverso l’arte indirizzato a tutti coloro che sono a casa, idealmente uniti nel tentativo di bloccare la trasmissione del terribile virus che sta piegando il mondo.
Mettere insieme artisti di diversa estrazione, rendendo visibili le loro opere e i loro messaggi mediante la rete, è un’iniziativa pregevole che merita attenzione.
L’online è oggi una dimensione complementare della vita quotidiana, detto questo sarebbe però un errore considerare la proposta arte virtuale, l’idea veicolata tramite Facebook è quella di generare una produzione collaborativa di contenuti, creando un palcoscenico che rappresenti l’identità individuale dei singoli artisti, dando spazio alla loro interpretazione dell’evento che sta cambiando le nostre esistenze. Il social di Mark Zuckerberg, come altri, ha modificato il modo in cui vengono scambiate e condivise informazioni.


Matteo Boato, «Antivirus» - (Leopardi).

Cercare di indirizzare la mente verso tutto ciò che stimola la riflessione, suscitando un senso di speranza, può rivelarsi davvero importante, specie in questo momento di grande emergenza nazionale, da molti vissuta all’interno della propria abitazione in maniera angosciante, mentre c’è chi, e ci riferiamo ai medici, agli infermieri, ai farmacisti (e non solo), è doveroso tenerlo ben presente, combatte quotidianamente in prima linea questa enorme battaglia contro il nemico invisibile, mettendo a rischio la propria salute.
Il senso di vuoto e di solitudine, condizione che colpisce sempre più persone nella vita di tutti i giorni (a soffrirne non sono solo gli anziani ma anche i giovani e le persone mature), ora amplificato dall’isolamento forzato a cui si è sottoposti, misura tanto spiacevole quanto necessaria, può essere mitigato proprio grazie agli strumenti offerti dal web.
La rete non ha confini, accorcia le distanze e, se usata in maniera intelligente, genera preziose opportunità un tempo inimmaginabili, come quella di accostare forme di comunicazione differenti.
Quella pensata da Barbara Cappello attraverso il progetto Vira in arte è un’esperienza immersiva in un mondo, quello dei social, che può arricchire la comprensione della realtà, amplificandola.
Abbiamo avuto occasione di contattarla, rivolgendole alcune domande.
 

Graziella Gremes, «Tendenz zu lila».
 
«Vira in arte»: come nasce l’idea di questo progetto e quali scopi si prefigge?
«Data la situazione attuale in cui ci troviamo, dove la depressione collettiva potrebbe avere la meglio sul singolo individuo, ho pensato di provare con questo progetto a proporre l’arte come messaggio di incitazione alla positività, dove la bellezza delle opere e l’essenza delle parole scritte siano un veicolo vitale per la speranza, quale fattore che mai dobbiamo abbandonare.»
 
Lei è un’apprezzata artista, presidente dell’associazione FIDA Trento. Cosa può fare l’arte per coinvolgere idealmente le persone che sono a casa e che si trovano a dover affrontare questa angosciante situazione d’emergenza?
«Consapevole del fatto che questa potrebbe essere solo una piccola goccia di contribuzione, in quanto sicuramente ora come ora servirebbero aiuti tangibili, materiali, a chi opera, ad esempio, nel campo sanitario e civile, credo comunque che se tutti diffondessimo un raggio di luce attraverso qualche cosa di bello, potremmo dare almeno un aiuto psicologico.
«Ecco che il titolo entra proprio in questo concetto: vira nel senso di cambia, sposta l’attenzione verso l’arte; qualcuno recentemente mi ha sottolineato che l’arte non cambierà il mondo, mi permetto di dire che l’arte è un toccasana, un integratore per il benessere, una vitamina - ovvero bomba di vita - per la mente, la psiche, lo spirito di ogni essere umano.
«Dunque gli artisti, attraverso la loro creatività, realizzano, oppure utilizzano delle opere di qualsiasi natura, pertinenti al tema, accompagnandole con un loro pensiero scritto. L’opera, quale oggetto realizzato dall’elaborazione di un concetto e sviluppato attraverso l’esecuzione manuale e il pensiero scritto sono una espressione dentro cui il pensiero stesso si conclama attraverso l’azione: in questo caso c’è l’intento di dare incondizionatamente lo stimolo, il supporto, provando a far virare lo stato d’animo rabbuiato verso la serenità della speranza.»
 

Gino Pisoni, «Legni».
 
Chi è coinvolto in questo progetto e a che titolo?
Gli artisti coinvolti sono sia membri associati a Fida Trento che altri. Per altri intendo artisti che risiedono in varie parti d’Italia. Il titolo non è un fattore distintivo per partecipare a questo progetto, bensì l’obiettivo vuole essere mirato a un messaggio sincero, senza protagonismi: siamo tutti uguali dentro questa residenza forzata.
«Al di là dei membri Fida, ho contattato artisti che personalmente conosco o di cui conosco il lavoro artistico. Mentre le rispondo il progetto è ancora aperto. Non ho posto una scadenza vera, in quanto osservo l’andamento delle normative, quali eventuali sblocchi della immobilità.
«Naturalmente l’auspicio è quello di chiuderlo in breve tempo… non per terminare questo lavoro, ma per ritornare a quella che potrà essere una normale vita. Elenco i nomi degli artisti partecipanti fino ad oggi, in ordine di adesione, naturalmente nei prossimi giorni se ne aggiungeranno altri: Paola Bradamante| Luciano Farina | Luciana Antonello | Graziella Gremes | Enrico Farina | Gino Pisoni | Andrea Pozza | Silvana Todesco | Matteo Boato | Alfredo Cappello | Adolfina De Stefani | Monica Pizzo | Elisabetta Moretto | Roberto Morreale | Silvano Caria | Guido Nicco | Gabriele Stelzer | Sergio Schiavini | Giulio Malfer | Federico Meneghello | Roberta Maule | Mattia Peressini | Daniela Chinellato | Gianfranco Della Rossa | Enzo Valentinuz | Francesca Libardoni | Luciano Olzer | Nadia Cultrera | Barbara Cappello | Massimo Casagrande | Giuseppe Torselli | Diego Bridi | Giuliano Mammoli | Gerardo Di Fabrizio | Alessandro Lando | Sarah Mutinelli | Gentile Polo | Gianni Anderle | Elena Clelia Budai | Armando Riva |Virginia Milici | Giovanna Da por | Moreno Chisté.»
 

Gianfranco Della Rossa, «Oltre l'ostacolo».
 
Progetti futuri, post-Coronavirus?
«Lei sa che io amo rispondere a questa domanda in maniera evasiva, in quanto seguo sempre la corrente del fiume che scorre per ispirarmi e realizzare progetti. In questo caso il fiume sta esondando, sta straripando e inondando il territorio che lo circonda… Bene, mi affido all’abilità ingegneristica dei castori per realizzare idealmente una diga naturale, utilizzando lo specchio d’acqua del lago così generato nell’immaginare metaforicamente il prossimo futuro. Siamo positivi, avremo dei grandi progetti su cui lavorare, tentiamo un bel sorriso!»

Daniela Larentis – [email protected]

Alfredo Cappello, «Spazio libero».