Doping: caso Schwazer, gip di Bolzano dispone archiviazione
«Non ha commesso il fatto» – Ma Alex ormai ha già pagato alla grande
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Il gip del Tribunale di Bolzano, Walter Pelino, ha disposto l'archiviazione del procedimento penale a carico di Alex Schwazer per «non aver commesso il fatto».
Lo ha comunicato l’entourage del marciatore altoatesino.
Secondo il gip del Tribunale di Bolzano, che ha disposto l'archiviazione del procedimento penale, Alex Schwazer non ha commesso il fatto.
Il «fatto» era quello legato alla presunta, ma soprattutto nebulosa, positività al doping emersa dal controllo del primo gennaio 2016 e che nell'agosto dello stesso anno aveva portato una squalifica di Schwazer, per recidiva al doping, di ben otto anni.
Lo scorso mese di dicembre, la procura di Bolzano aveva chiesto l'archiviazione dell'intricato caso nei confronti dell'ex marciatore azzurro, campione olimpico della 50 km di marcia a Pechino 2008.
Il «caso Schwazer 2» sin dall'inizio non era stato particolarmente chiaro e che ha visto coinvolte anche l'agenzia mondiale antidoping (Wada), la Federazione mondiale di atletica leggera (World Athletics, ex Iaaf) e il laboratorio antidoping di Colonia dove le provette del controllo incriminato sono rimaste dal 2 gennaio 2016 fino al febbraio 2018 quando, a fatica, sono state consegnate alle autorità italiane incaricate al prelievo delle stesse.
Insomma, l’atleta altoatesino è stato «incastrato».
Alex Schwazer, oro olimpico a Pechino 2008, è stato rovinato da analisi che secondo il GIP di Bolzano non hanno solo «elementi di opacità», ma rilevano una «debolezza intrinseca nella ricostruzione».
La domanda che ci si pone è chi pagherà per il danno arrecato all’atleta.
Il quale però ha già annunciato che tornerò in pista: «Marcio più veloce che nel 2012».