Nigeria di sangue: 38 morti in un attentato vicino alla chiesa

Pasqua come lo scorso Natale. Insistiamo col dire che gli attentati per motivi religiosi vanno considerati crimini contro l’umanità

Dopo gli attentati di Natale, ecco quelli di Pasqua. E siamo sempre in Nigeria, dove l’intolleranza religiosa ha assunto una puntualità impressionante.
Oggi, giorno di Pasqua, è stata fatta esplodere un’autobomba nei pressi di una chiesa di Kaduna dove si stava svolgendo un rito religioso.
 
I morti sono 38 e i feriti a decine. Fra l’altro si tratta perlopiù gente che non c’entrava con la fede cristiana, dato che molti cadaveri sono di mototassisti che hanno portato i fedeli in chiesa o che li aspettavano per riportarli a casa.
 
Dallo scorso Natale, le vittime di questa follia parareligiosa sono più di 150.
Tutto questo è assurdo e la comunità internazionale deve prendere posizione contro questi assurdi delitti.
Qualunque sia la religione presa di mira, chi compie questi attentati deve essere considerato peggio di un criminale comune. 
 
Si tratta di delitti contro l’umanità, perché una delle liberà principali di questo mondo è quella religiosa.
La definizione di delitto contro l’umanità farebbe sì che non ci sarebbe più un Paese abilitato a dare protezione a questi criminali.