Gruppo Acquerellisti Trentini: «Spazio|Limite» – Di D. Larentis
Inaugurata a Trento lo scorso 6 aprile, la mostra collettiva a Torre Mirana resterà aperta al pubblico fino al 16 aprile 2018
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Il Gruppo Acquerellisti Trentini, creato con il preciso scopo di promuovere la conoscenza e la diffusione dell’acquerello, presenta ogni primavera, puntualmente, una collettiva negli splendidi spazi di Torre Mirana, Sala Thun, in Via Belenzani a Trento.
Lo scorso 6 aprile ha inaugurato un’interessante mostra dal titolo «Spazio|Limite», con presentazione di Enrica Buratti e intervento critico di Magda Delaini.
L’esposizione resterà aperta al pubblico fino al 16 aprile 2018 (orari apertura: tutti i giorni dalle 10-12.00 e dalle 16.00 -19.00; domenica 16.00-19.00).
Wilma de Nadai e Magda Delaini.
Dal 1998, anno di fondazione del Gruppo Acquerellisti Trentini, ad oggi, l’attività associativa è stata intensa.
Lina Pasqualetti Bezzi, la prima presidente del G.A.T., ora presidente onoraria del gruppo nato nel 1998, è stata una dei soci fondatori con Luigi Bevilacqua e Carla Corradi.
Diplomata nel 1961 al Magistero d’Arte di Venezia, Lina Pasqualetti Bezzi ha poi frequentato l’Accademia Belle Arti di Venezia, insegnato materie artistiche fino agli anni Ottanta, storia dell’arte in un liceo privato parificato, collaborando da metà degli anni Novanta con l’Università della terza età (fa parte anche del gruppo «UCAI» e del gruppo «La Cerchia d’artisti trentini»).
Enrica Buratti.
Ha tenuto nel corso degli anni numerosi corsi di disegno, partecipando a concorsi nazionali di pittura a vario livello (con riconoscimenti di medaglie d’oro e d’argento e vari premi), esponendo in mostre collettive e personali in diverse località del Trentino, in Italia e all’estero.
Fino al momento della fondazione del G.A.T. non esistevano, a Trento, associazioni interessate esclusivamente all’affascinante tecnica dell’acquarello (esistevano invece in Alto Adige, nel mondo tedesco questa tecnica è diffusa e molto apprezzata).
L’attuale presidente dell’associazione è Enrica Buratti, pittrice oltre che anche fondatrice e presidente del Circolo Culturale Cognola (insegnante di lettere ora in pensione, Buratti si occupa da molti anni di eventi culturali, oltre a dipingere scrive in prosa e poesia; ha ricevuto numerosi riconoscimenti in concorsi letterari ed è presente in molte antologie con poesie e racconti).
Lina Pasqualetti. Sotto, le sue opere.
Le opere esposte testimoniano la padronanza della difficile tecnica dell’acquarello (che non permette la correzione di eventuali errori) oltre a una grande sensibilità artistica, qualità che hanno permesso la realizzazione di splendidi quadri dalle atmosfere poetiche, in cui l’elemento dominante è sempre la luce.
Una tecnica non affatto anacronistica, al contrario, l’acquarello data la sua immediatezza rappresenta in maniera molto efficace la frenesia della vita moderna, quella «modernità liquida», come la definiva Bauman, caratterizzata dall’incertezza e dalla tendenza a cambiare continuamente.
In ambito artistico, già gli impressionisti misero in crisi il pensiero che vi fosse un unico spazio e che bastasse un unico punto di vista per descrivere la realtà.
Renata Albertini.
Le opere in mostra interpretano, in modi diversi ed estremamente affascinanti, un concetto complesso, quello della percezione dello spazio e del tempo, mutata grazie soprattutto alle scoperte tecnologiche (pensiamo all’invenzione del treno e dell’aereo, per esempio, e a come queste invenzioni cambiarono per sempre il senso della distanza, una percezione stravolta nella nostra epoca dall’avvento di internet e dal proliferare dei social).
Riflettere sullo Spazio|Limite significa anche indagare l’animo umano da un punto di vista psicologico-filosofico, lo spazio non rappresenta solo qualcosa di fisico ma esiste anche uno spazio mentale che rimanda anche all’idea di limite e, come ha evidenziato Enrica Buratti, si tratta di limiti «sia fisici che psicologici e anche morali».
Il titolo della mostra è riconducibile, inoltre, al mondo della poesia, ha sottolineato nel suo intervento critico Magda Delaini, laureata in Storia dell’Arte, presidente del Gruppo dal 2012 al 2014, la quale ha citato in particolare una delle liriche più belle del Leopardi, «L’infinito».
L’idillio è uno dei componimenti più rappresentativi del poeta. Quel colle solitario, quella siepe, il fruscio delle foglie, sono il punto di partenza «fisico» da cui l’immaginazione del poeta si proietta in «interminati spazi», dove può assaporare la pace e il silenzio infinito.
Questi gli artisti in mostra: Renata Albertini, Rita Ansuini, Luca Beltrami, Luigi Bevilacqua, Pietro Bolner, Enrica Buratti, Rosanna Camurri, Vilma Casagrande, Wilma de Nadai, Michela Galione, Sandro Giordani, Raffaella Keller, Licia Marampon, Lina Pasqualetti, Biancamaria Zambiasi.
Daniela Larentis – [email protected]