«Tradimenti» di Harold Pinter al Teatro di Pergine

Mercoledì 26 gennaio alle ore 20.45 andrà in scena «Tradimenti», una delle più celebri opere dell’autore di Harold Pinter, Teatro dell'assurdo

>
Una relazione extraconiugale ripercorsa a ritroso, dalla sua fine fino ai suoi esordi. Due amanti e il marito di lei, nonché migliore amico di lui. Sono questi gli elementi centrali del prossimo appuntamento previsto dalla Stagione Comune di Pergine al Teatro locale. Mercoledì 26 gennaio alle 20.45 andrà infatti in scena Tradimenti, un testo del premio Nobel per la letteratura Harold Pinter, tradotto da Alessandra Serra e diretto dalla regia di Michele Sinisi. La produzione a cura di Elsinor - Centro di produzione teatrale, realizzata con il contributo di Next - Laboratorio delle Idee, vede sul palco, nei panni dei tre protagonisti, gli attori Stefano Braschi, Stefania Medri e Michele Sinisi.
Debuttato nel novembre 2019 a Milano e rimasto forzatamente fermo per quasi due anni, Tradimenti è la messa in scena dell’omonima opera che Harold Pinter presentò per la prima volta al pubblico londinese nel 1978 e considerata una delle più celebri opere dell’autore.
 
Tutto inizia due anni dopo la fine del rapporto extraconiugale fra Jerry ed Emma e termina prima che esso abbia inizio. Ma, oltre ai due amanti c’è anche Robert, il marito di lei, nonché migliore amico di lui. Insomma, un triangolo a tutti gli effetti, dalla trama apparentemente semplice e lineare. Se non fosse che il susseguirsi dei fatti lascia piano piano spazio alla complessità d’animo dei tre personaggi, accomunati da un segreto a volte difficile da portare.
Ed è forse proprio questo - il segreto - l’elemento chiave della pièce. Le parole non dette, i pensieri taciuti, le azioni nascoste riempiono le vite dei personaggi, invadono i loro spazi, irrompono con forza minando tutte le loro relazioni. Ma, come spesso avviene con le opere dei grandi maestri, non è solo di loro che Pinter ci parla. Sono infatti anche la nostra quotidianità, il nostro segreto ad essere messi in gioco. Perché non c’è strazio maggiore per il cuore che in quei momenti in cui perdiamo il respiro pensando a ciò che avremmo voluto dire in quelle stanze, a quel tradimento dato dal nostro silenzio. È questo, forse, il modo con cui noi esseri umani cresciamo e diventiamo grandi.
 
Il testo di Pinter rivive sulla scena in un allestimento sanguigno e asciutto, a tratti violento. Michele Sinisi si addentra nell’esplorazione dell’invisibile lavorando con gli attori sulle diverse umanità di Jerry, Robert ed Emma per restituire al pubblico, personaggi vivi, carnali, potenti. Stefano Braschi, Stefania Medri e lo stesso Michele Sinisi si muovono su una scena dominata da un imponente tabellone, costruito dallo scenografo Federico Biancalani sulla falsa riga degli orologi a lettere luminose: strumenti forse più affini ad una percezione umana del tempo, fatta di intervalli imperfetti, mai precisi. Le didascalie spazio/temporali presenti nel dramma si accendono dunque periodicamente per scandire i diversi momenti dello spettacolo dando un ritmo serrato alla pièce, in un viaggio al contrario verso l’origine del tradimento, ripercorso al ritmo del rock anni ’80.
Si ricorda che l'accesso agli spettacoli è vincolato al possesso di Green Pass Rafforzato (c.d. Super Green Pass) e all'utilizzo di mascherine FFP2.