Campagna elettorale americana sospesa per l’Undici settembre

Obama sta cercando una soluzione per ridurre il budget federale – Di Michele Soliani

L'Undici settembre è una data storica e drammatica per gli Stati Uniti d'America. Undici anni fa due aerei dirottati si schiantarono contro il World Trade Center, un terzo contro il pentagono e un quarto si schiantò tragicamente sui prati della Pennsylvania.
È anche una data che non può essere dimenticata per un fatto che avvenne trentanove anni fa in Cile: l'undici settembre del 1973 venne bombardato il palazzo presidenziale di Santiago dove si trovava l’allora presidente Salvador Allende. Ma questa è un'altra storia.
 
Le celebrazioni che si sono svolte per l'attacco terroristico del 2001 sono state quest'anno diverse da quelle dei primi anni.
Il Presidente Barack Obama e la first lady Michelle si sono recati al cimitero nazionale di Arlington a visitare le tombe dei soldati uccisi in Afghanistan e in Iraq.
È stata una visita che ricorda il dolore di 11 anni di ostilità in Afganistan, di una guerra che non accenna a finire e con un numero di morti che continua ad aumentare. Basti pensare che solo una di quelle tante lapidi contiene il nome di 10 soldati, uccisi in un incidente di elicottero in Afganistan il 26 ottobre del 2009.
 
Lo sfidante di Obama, Mitt Romney, ha invece commemorato l'undici settembre con un corpo dei vigili del fuoco di Chicago.
Non è arrivato puntuale all'evento, ha ritardato di circa dieci minuti per via del traffico cittadino, ed ha solamente visto i veicoli di emergenza lampeggianti.
Pochi minuti di convenevoli e subito la partenza in aereo, che si trovava affianco alla commemorazione dell'anniversario, per il Nevada.
 
La situazione di Romney nei sondaggi non è ottimale. Obama, a differenza del suo sfidante, ha utilizzato appieno l'incremento di consensi dovuti alla Convention di Partito anche se rimangono perplessità riguardo alla gestione dell'economia nazionale.
I risultati vedono l'attuale presidente al 50% a differenza di Romney che si attesta ad un 44%. A parte la questione economica, per molte altre materie Obama appare favorito nei sondaggi. Resta il fatto che questa campagna presidenziale, a differenza di tante altre, è iniziata sottotono.
 
Storicamente dal momento delle due rispettive Convention, ovvero quella repubblicana e quella democratica, i candidati si iniziano ad affrontare a viso aperto, in virtù del fatto che con il passare del tempo risulta sempre più difficile ottenere grandi aumenti nei sondaggi.
Il favorito alla vittoria resta Obama, la sua rielezione rappresenterebbe un eccezione alla regola che vede in periodi di crisi economica il Presidente in carica non riconfermato, ma deve affrontare lo spinoso problema della riduzione del budget federale, problema che assilla i sonni degli Americani e di conseguenza il loro voto. 
 
Michele Soliani
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