Aspettando l’inaugurazione dell’«Auditoriumalparco» a L’Aquila

Si è da poco conclusa la conferenza stampa, all'interno della struttura progettata da Renzo Piano

Si è conclusa da poco la conferenza stampa che si è tenuta prima dell'inaugurazione del nuovo «Auditoriumalparco» della città de L’Aquila.
Ospitata proprio nel cuore dell'Auditorium, ai piedi del palco dove nel tardo pomeriggio salirà l'Orchestra Mozart diretta dal maestro Claudio Abbado, ha visto la presenza tra gli altri del sindaco de L’Aquila Massimo Cialente, di Renzo Piano e del sindaco di Trento Alessandro Andreatta.
 
«Ho poche cose da dire – ha detto Lorenzo Dellai – perché i protagonisti di oggi sono gli aquilani. Aggiungo solo che questo auditorium è per noi un messaggio di fiducia, di rinascita civile, è uno dei tanti segnali che ci fa capire che esiste anche un tessuto civile e istituzionale ancora sano, che ispira la propria attività a quei principi semplici ma importanti che si chiamano solidarietà e responsabilità.»
 
«Per noi però è motivo di soddisfazione vedere completata quest'opera – ha proseguito il presidente. – Per l'emergenza terremoto hanno lavorato 2.758 trentini, di cui due terzi volontari e un terzo funzionari e tecnici. Ne è nato un rapporto molto stretto con gli aquilani e ci è sembrato in qualche modo significativo chiudere questa esperienza offrendo un luogo dove fruire buona musica, un simbolo di un ritorno alla normalità.
«L'Aquila ha bisogno anche di queste cose, rimarrà poi un segno visibile, fatto del legno del Trentino, il segno di una presenza che ci ha fatto scoprire tanti amici e che durerà nel tempo.»
 
Il presidente Dellai ha colto l'occasione per dire anche un grande grazie a tutti coloro che hanno collaborato nell'emergenza, tecnici, volontari, imprese e allo staff che ha completato l'auditorium.
«Siamo in un momento non facile – sono state quindi le sue conclusioni – ma penso che l'Italia sia molto migliore di come la si rappresenta.
«Non ovunque si usano soldi pubblici per festicciole, ci sono pubbliche amministrazioni efficienti ed efficaci, con personale di elevate capacità tecniche, dove il volontariato è organizzato per aiutare chi ne ha bisogno. Questo auditorium è uno dei tanti segnali positivi in questo senso e mi fa davvero piacere che il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano abbia accolto l'invito a presiedere all'inaugurazione.»
 
Il sindaco de L'Aquila Massimo Cialente ha quindi ringraziato ancora una volta i trentini.
«Da brava gente di montagna, voi fate e non raccontate. – Ha commentato rivolgendosi ai Trentini. – Ma se Onna è sopravvissuta come città lo si deve a persone come voi.»
«Avevamo bisogno di un luogo per le attività musicali – ha proseguito, parlando dell’Auditorium – e quando Renzo Piano ci illustrò questo progetto, per noi venne davvero la luce. Questa è una struttura decisiva, ha la valenza di aver dato il nuovo assetto urbanistico della città. Chiunque conosce L'Aquila sa che questo era un pezzo di città non curato, non aveva una sua identità, oggi finalmente recupera un suo ruolo.»
 
Iniziative di questa portata non si realizzano da soli, ha commentato Renzo Piano.
«Se tutto è iniziato grazie al maestro Abbado – ha ricordato, – decisivo è stato il rapporto con la Provincia autonoma di Trento, quindi con il team dei progettisti, con le imprese, per finire con gli studenti dell'Università. Un lavoro corale molto importante, un regalo che è come un gioiello, perché è una cassa armonica per la quale è stato usato il legno che da secoli si utilizza nella creazione dei violini stradivari.»
 
«Abbiamo bisogno di eccellenza, abbiamo bisogno di cultura, – ha risposto a chi volesse chiedersi a che cosa serva. – Non ci interessano tanto i cenacoli intellettuali, quanto piuttosto l'arte viva, da condividere, anche se ovviamente non ci si dimentica dei bisogni primari. Ma l'arte accende una strana luce negli occhi di chi la vive, rende le persone migliori. Questi luoghi per l'arte rendono anche le città migliori!»
 
Al termine della conferenza stampa il sindaco de L'Aquila, Cialente, ha voluto dare simbolicamente le chiavi della città «e dei nostri cuori – queste le sue parole – al presidente Lorenzo Dellai, al maestro Abbado e all'architetto Piano consegnando loro una targa a ricordo di questa memorabile giornata.»