Donate al Museo storico del Trentino le lettere di Giovanni Armani

Sono quelle del libro «Ma chi era il nemico? Storia di un soldato della Armata italiana in Russia sul Don nella seconda guerra mondiale»

Ieri, giovedì 22 settembre, sono stati donati alla Fondazione Museo storico del Trentino due corpus di lettere.
Il primo fu scritto da Ferdinando Armani, dal fronte russo sul Don tra il giugno 1942 e il marzo 1943, mentre il secondo risale ad un periodo di lavoro sotto l'organizzazione Todt tra il febbraio e il maggio 1945.

A donarle sono stati il fratello Giovanni Armani e i figli Norma, Mauro, Walter e Monica.
Gli scritti verranno conservati nell'Archivio della scrittura popolare custodito dalla Fondazione.
«Un archivio nato negli anni '80 che - come ha precisato il direttore Giuseppe Ferrandi - ha consentito di studiare patrimoni nascosti e di rileggere attraverso gli occhi dei testimoni molti episodi storici, tra i quali le due guerre mondiali.»

Quinto Antonelli, responsabile dell'Archivio, ha sottolineato il valore di questa donazione anche perché le lettere consegnate non sono delle copie bensì gli originali.
Donarle è dunque un atto civico di particolare rilevanza.
Queste lettere provenienti dal fronte russo durante la seconda guerra mondiale, arrivano alla Fondazione in un momento particolarmente significativo.

Il 19 novembre verrà infatti inaugurata presso Le Gallerie di Piedicastello la grande mostra «Ritorno sul Don» e dal 21 al 22 novembre il periodico seminario dell'Archivio della scrittura popolare sarà proprio dedicato agli scritti realizzati durante quella vicenda tanto importante per la storia internazionale e locale.
Le lettere di Ferdinando Armani sono già state al centro del libro «Ma chi era il nemico? Storia di un soldato dell'armata italiana in Russia sul Don nella seconda guerra mondiale» scritto da Giovanni Armani e pubblicato quest'anno dalla casa editrice Temi.