Primo Maggio con la chiusura degli Uffizi di Firenze
A Milano chiusi «solo» Brera e l’Ultima Cena di Leonardo da Vinci
Abbiamo discusso più volte sul problema del lavoro da svolgere nei giorni festivi, attirandoci le ire di coloro che ritengono sacro il riposo domenicale.
Eppure, ci sono centinaia di lavoratori che non possono fare a meno di essere in servizio perché lo impone la loro specialità. Parliamo delle Forze dell’ordine, degli addetti ai servizi ospedalieri, degli operatori turistici, dei trasporti pubblici e di tante altre categorie che vengono spesso dimenticate.
Il lavorare la domenica non è un sacrilegio, soprattutto quando il lavoro manca.
L'importante è che lo Stato e i Sindacati sappiano assicurarsi che questi lavoratori non vengano sfruttati ma, al contrario, premiati.
A nessuno piace lavorare nei giorni di festa, ma quando capita non si può farne a meno. I clienti e i visitatori sono sacri: sono loro che pagano gli stipendi.
Difficile dimenticare la chiusura di Pompei per un'assemblea, così come irrita ancora pensare ai vigili urbani di Roma ammalati in massa durante le vacanza di Natale.
Stessa cosa per i dipendenti dei Musei che vogliono riposare nei giorni di festa. L’Italia è una delle massime giacenze culturali del mondo ed è turisticamente una delle mete più ambite.
Gran parte del PIL nasce da questi patrimoni.
Ciò premesso, diamo la notizia che gli Uffizi di Firenze hanno tenuto chiuso oggi, Festa del lavoro. Con loro anche Brera e il Cenacolo di Milano.
E ciò nonostante il Primo Maggio di quest’anno coincidesse con la prima domenica del mese, quella che consente l’ingresso libero anche ai lavoratori che non sono di servizio.
GdM