Liberalizzazioni e lavoro festivo: «La Provincia prenda posizione»
Uiltucs del Trentino Alto Adige esprime forte preoccupazione a fronte delle annunciate aperture dei negozi il 26 dicembre, il 1° il 6 gennaio
La Uiltucs del Trentino Alto Adige, come sindacato regionale del settore commercio, esprime forte preoccupazione a fronte delle annunciate aperture dei negozi da parte di molte delle catene della grande distribuzione organizzata attive nella Provincia di Trento (il 26 dicembre, il 1° gennaio e il 6 gennaio). Di seguito il comunicato inviato alle redazioni. |
Le liberalizzazioni introdotte dal «decreto Salva Italia» di Monti in materia di aperture e orari, hanno portato a ricadute negative in termini di qualità della vita e di conciliazione tempi di vita e di lavoro per tutti i dipendenti del settore, non producendo alcun significativo aumento dei livelli di occupazione.
In un settore caratterizzato storicamente da un’altra partecipazione della manodopera femminile, la liberalizzazione degli orari unita alle difficoltà da parte delle amministrazioni di proporre modelli di società diversi da quello di un consumismo senza freni, portano intere famiglie a vivere da separati in casa ogni giornata festiva. Mentre in alcune regioni si sperimenta già l’apertura nel giorno stesso di Natale.
Al di là della volontarietà rispetto alla prestazione lavorativa in giorno festivo stabilita dal contratto nazionale, appare evidente come sia assolutamente necessario ripensare i nostri modelli di sviluppo e di consumo a livello locale e nazionale.
Per quanto riguarda la nostra realtà di provincia alpina, orgogliosamente autonoma, sembra sempre più opportuno un coinvolgimento della politica locale per porre un argine agli eccessi di liberismo che, passo dopo passo, sta cancellando ogni nostra peculiarità nei confronti di altre aree italiane, in qualche modo uniformando l’immagine vincente di un Trentino verde, vivibile e a misura d’uomo a quella di certe aree della vicina Pianura Padana e ai frenetici ritmi di vita (e di consumo) dei centri commerciali.
Un modello che ha già segnato il proprio tempo.
La Uiltucs del Trentino Alto Adige si augura quindi che il mondo politico trentino sappia interrogarsi in merito alle prospettive di sviluppo commerciale per gli anni a venire, onde evitare che il nostro territorio risulti la vittima principale delle manovre speculative delle grandi aziende multinazionali attive nel settore, riportando al centro dell’attenzione una battaglia quanto mai necessaria per il recupero delle competenze decisionali in materia di orari di apertura.
Una battaglia che altri, al di là del Brennero, hanno già saputo vincere.