Tiziana Sembianti Jungg, una pittrice davvero speciale

L’artista roveretana attraverso le sue straordinarie «copie» trasmette emozioni e l’amore per i grandi capolavori del passato

Parlare di semplici «copie» è davvero riduttivo e fuorviante, infatti i quadri di Tiziana Sembianti sono essi stessi dei capolavori. C’è chi li ha definiti «falsi d’autore» e chi più romanticamente «capolavori allo specchio», quello che è certo è che i quadri della pittrice trentina sono riproduzioni fedelissime di dipinti famosi, come «La ragazza con l’orecchino di Perla» di J. Vermeer (il pittore olandese la dipinse fra il 1665 e l’anno successivo), tanto per fare un singolo esempio.
Ma le sue creazioni, le cui esecuzioni hanno richiesto interi anni di lavoro e studi approfonditi, sono tutte esposte nella sua casa che si affaccia sul Rio Cavallo, nei pressi di Besenello.
 
Fin dall’età romana, per tutto il Medioevo e ancora per secoli fino al Romanticismo, la copia è stata mezzo di divulgazione, occasione preziosa di dare, a chi ne fosse interessato, opportunità di lettura interpretativa di opere esemplari, in un contesto storico-sociale in cui l’originalità non era un valore primario, né copiare era considerato disdicevole.
Gli antichi, infatti, non avevano un concetto della proprietà intellettuale simile al nostro: l’unico metro per valutare una pittura o una scultura era quello dell’abilità artiginale, del saper fare.
Da sempre, la copia si pone come strumento di conoscenza, mezzo al servizio dell’arte, tramite comunicativo tra l’opera e il pubblico.
 
È bello parlare anche di un'arte in controtendenza, quella di una pittrice che da 30 anni studia su testi anche rari, inglesi o francesi, gira nel mondo per musei, parla con restauratori, sperimenta tecniche e materiali, spinta solo dal grande amore verso i capolavori del passato, in particolare quelli che si riferiscono al periodo che va dal 1400 all'inizio del 1900.
Pensiamo a un dipinto come «La veduta di Delft» di J.Vermeer: Tiziana Sembianti con un minuzioso lavoro che richiede grande pazienza e precisione dopo 2 anni lo riporta miracolosamente davanti ai nostri occhi e lo espone nella sua casa, con grande orgoglio, un quadro che suscita nell’osservatore ammirazione e un grande rispetto. La magia si ripete per ogni altra «creatura» che nasce.
L’artista nella sua vita ha realizzato una ventina di opere, fra cui oltre quelle già citate: La dama con l'ermellino di Leonardo; Paesaggio invernale con pattinatori di P.Bruegel il vecchio; Natività di G.de la Tour; Vaso di fiori di J.van Huysum; I giocatori di carte di P.Cezanne; I papaveri di C.Monet; Il ponte di Langlois, La chiesa di Auvers, Il raccolto di V. van Gogh, Giuditta 1ª di G.Klimt e altri dei fratelli Limbourg, di Boccaccino, Caravaggio, Avercamp, Gauguin, Redon. Da ottobre 2013 è impegnata a realizzare L'Annunziata di Antonello da Messina (foto).
 
Qualche curiosità su questa pittrice roveretana, figlia di un medico, dotata di una particolarissima sensibilità artistica: i suoi quadri non sono in vendita, li custodisce con amorevole cura dentro le mura della sua abitazione.
Copiare dei capolavori è una sfida che Tiziana Sembianti ha colto con grande passione: studiare le opere di altri pittori è un’impresa molto impegnativa e riuscire a trasferire le proprie conoscenze, la propria professionalità, la propria intuizione in maniera così magistrale non è cosa da tutti, occorre una grande tecnica e notevole esperienza pittorica.
Le riproduzioni realizzate in tanti anni dall’artista trentina possiedono un grande valore, quello innanzitutto di saper trasmettere in maniera diretta ed efficace un’emozione; e poi quello di saper suscitare l’amore per le stupefacenti opere di grandi artisti del passato che si trovano nei musei sparsi in tutto il mondo.
 
C’è da sottolineare un altro fatto e cioè che la creazione di copie è legata a numerose e differenti esigenze: la richiesta da parte di un museo o di un altro ente di una copia da inserire nella propria collezione, il bisogno di proteggere o sostituire un'opera in condizioni precarie senza intaccarne la fruizione, la raccolta di documentazione a scopo di studio o nell'ambito della pianificazione di un futuro restauro, ecc.
Tra tutte le varianti, l'esigenza conservativa risulta essere la più valida ed interessante; è assodato, infatti, come il nostro patrimonio artistico-culturale non sia immortale e che, prima o poi, tutte le opere subiranno dei cambiamenti irreparabili, nonostante i restauri e la pianificazione delle migliori condizioni conservative possibili.
Per poter valorizzare nel nostro Trentino la collezione delle opere realizzate in tanti anni da Tiziana Sembianti, occorrerebbe trovare uno spazio adeguato che la potesse degnamente ospitare, al fine di insegnare, anche attraverso rappresentazioni di capolavori del passato, soprattutto ai giovani di oggi, quanta bellezza può trasmettere un’opera d’arte.
 
Daniela Larentis
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