Dolomiti Energia, lavoratori in stato di agitazione

Il comunicato: «Vanta la certificazione Family Audit ma attacca l’orario di lavoro»

La certificazione Family Audit, prevista dalla Provincia Autonoma di Trento, recita testualmente così.
«La conciliazione […famiglia e lavoro - NdR] rappresenta non solo una questione etica, riconducibile alla responsabilità sociale dell’impresa, ma anche un obiettivo di business aziendale e d’interesse pubblico.
«Le risorse umane sono un elemento sempre più strategico per il successo delle organizzazioni, ma il potenziale conflitto tra vita professionale e vita privata è una minaccia alla salute ed al benessere delle persone e allo sviluppo stesso dell’organizzazione
 
Ci chiediamo come in Dolomiti Energia, una società che vanta nel suo organico circa il 70% di donne e più in generale molte famiglie (per motivi anagrafici neo-mamme e neo-papà) possano verificarsi delle iniziative così contrastanti.
Se da una parte infatti la certificazione Family Audit, recentemente ottenuta, testimonia una potenziale sensibilità ai temi di conciliazione tra famiglia e lavoro e comunque un interesse rispetto alla propria produttività; dall’altra Dolomiti Energia vuole imporre una radicale modifica che prevederà per tutto il personale uno slittamento d’orario in avanti nell’arco della giornata e turni che si estenderanno per tutta la settimana.
In questo modo non solo si vanificano le poche iniziative intraprese a seguito della certificazione a sostegno delle famiglie dei dipendenti, ma si peggiorano fortemente le condizioni di lavoro.
 
In data 22/06/2018 l’azienda ha presentato alle Rsu (4 Uil, 1 Cisl, 1 Cgil) il piano di modifica: un piano già stabilito, senza aperture di discussione sulle variazioni più importanti e con una decorrenza addirittura stabilita ed inviolabile del 1/08/2018.
D’altronde Dolomiti Energia ha più volte dimostrato la propria interpretazione di relazioni sindacali, ossia costituita da mere comunicazioni carenti di informazioni e prive di dati utili, che non permettono alle Organizzazioni sindacali ed alle Rsu un’equa contrattazione.
 
I lavoratori, che in questi ultimi anni si sono adattati alle svariate iniziative e decisioni aziendali che hanno determinato interi periodi di livelli record di lavoro e di stress, hanno sempre risposto con senso di responsabilità verso l’azienda, ma soprattutto verso i cittadini ed utenti.
A fronte però di un tale peggioramento delle condizioni di lavoro, i lavoratori hanno dato mandato, ad ampia maggioranza, di aprire, mediante le Rsu, uno stato di agitazione, richiedendo un incontro a breve all’azienda ed auspicandosi di trovare una soluzione responsabile del problema.
 
Segretario Uiltec del Trentino Alto Adige Südtirol
Giuseppe Di Chiara