L'Iran è più vicino – Di Massimo Parolini
Claudio Tugnoli è reduce dal IV Convegno Internazionale di Filosofia della Religione organizzato dall’Associazione Iraniana di Filosofia della Religione
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Si è svolto a Tehran, capitale dell’Iran, presso la sede dell’Università Azad, il IV Convegno Internazionale di Filosofia della Religione (26-27 gennaio 2016) con la partecipazione di studiosi da tutto il mondo.
Il professor Claudio Tugnoli, filosofo, saggista, poeta, a lungo docente di filosofia e storia presso il Liceo classico G. Prati di Trento (con attività di ricerca pluriennale presso l'Iprase di Trento), è stato tra i pochi italiani invitati a tale convegno (per il secondo anno) ed ha relazionato sul tema «Il problema del male nel pensiero di J. J. Rousseau».
Gli abbiamo chiesto qualche breve considerazione sulla sua esperienza.
Professor Tugnoli, qual era l’intento del convegno iraniano al quale è stato chiamato a partecipare?
«Significativo è stato l’approccio comparativo di alcune relazioni (ad esempio: Hegel and Alfarabi on the Political and Religious Grounds of Intentionality di Mohammad Azadpur, Department of Philosophy, San Francisco State University), del tutto coerente con l’intento del convegno, che va nella duplice direzione di un approfondimento scientifico delle due diverse prospettive religiose e di un confronto tematico che faciliti il dialogo, la comunicazione e una progettualità comune tra mondo islamico e occidente.»
Pensa che tale convegno con intellettuali di varie culture e nazionalità vada nella direzione della distensione politica dell’Iran con l’Occidente, di cui è testimonianza la recente visita a Roma del presidente iraniano Hassan Rouhani?
«Il convegno ha consentito di verificare direttamente la distorsione percettiva provocata dal radicalismo islamico in Europa, oltre alla sincera volontà della pars major della società iraniana di promuovere relazioni pacifiche e costruttive con il mondo occidentale, presupposto fondamentale per una crescita dell’economia di quel paese così ricco di fermenti positivi e ansioso di mettere alla prova le sue enormi potenzialità, non solo energetiche.
«Se il processo di revisione delle discutibilissime sanzioni proseguirà fino alla loro estinzione, l’Iran potrà assumere un ruolo geopolitico di primaria importanza, contribuendo a un riassetto degli equilibri mediorientali e a una stabilizzazione di un’area oggi dilaniata da conflitti che appaiono insanabili. »
Come valuta l’esperienza scientifica vissuta in un Paese così diverso dall’Italia ma così ricco di tradizioni come l’Iran?
«Chi scrive sente il dovere di sottolineare l’efficienza organizzativa della macchina del convegno nelle seguenti figure: Prof Mohsen Javadi, Direttore del convegno; Prof Reza Akbari, Direttore degli Affari Internazionali; Prof Hamidreza Ayatollahy, responsabile della Iranian Association for Philosophy of Religion; Prof. Seyyed Mohammad Reza Ayati, Decano della Facoltà di Teologia e Filosofia islamica della Azad University, Settore della Scienza e della Ricerca.
«Gli studiosi intervenuti sono stati ospiti dell’Hotel Farhikhtegan posto in cima a un’altura che domina la città di Tehran. Il prof. Javad Taheri e la gentile consorte hanno materialmente seguito, assistito e guidato gli ospiti sia durante il convegno che nella visita organizzata alla città di Tehran il 28 gennaio.
«Le relazioni presentate potranno essere pubblicate sulla rivista Religious inquiries [editor address: P.O. Box 37185-178, Qom, Iran].»
MasPa