Negoziati di Gomel: Putin vuole la Crimea e l’Ucraina neutrale
E per ottenerlo ha scatenato una guerra in grande stile, peraltro non molto fortunata
Il fatto che Russia e Ucraina si siano trovati a discutere per trovare una soluzione alla crisi che ha portato la guerra in Europa è a tutti gli effetti un enorme passo avanti.
Questo non vuol dire che Putin e Zelenskyj trovino necessariamente un accordo, ma se mai si prova, mai si arriva alla conclusione della crisi.
Le richieste fatte da Mosca sono abbastanza precise: la Crimea deve restare neutrale, non entrare nell’Unione Europea, né tanto meno della NATO. Inoltre la Crimea deve passare alla Russia.
Richieste che pongono degli interrogativi.
La prima cosa che viene da chiedersi è se le forze armate russe abbiano fallito. Uno spiegamento di forze che ha visto 150 carri armati sostenuti dall’aviazione aggredire l’Ucraina da nord, da est e da sud non ha ancora scalfito la resistenza di Kiev dopo quattro giorni di combattimenti.
Le scene imbarazzanti di carri armati russi distrutti o rimasti senza carburante fanno pensare che le cose non siano andate come previsto. D'altronde, le operazioni militari sono incerte per definizione.
La seconda cosa che ci domandiamo è se c’era bisogno di un’operazione militare come questa per arrivare alla semplice richiesta messa sul tavolo a da Putin a Gomel.
Probabilmente sì, perché adesso l’Ucraina e l’UE sanno che Putin non scherza. Non fermerà i combattimenti finché non avrà ottenuto quello che vuole.
Ovviamente Putin ha accusato l’Unione Europea di essere responsabile per le armi inviate a Zelenskyj e per le sanzioni che hanno messo in ginocchio la Russia. Ha perfettamente ragione, d’altronde, facendo nostra la frase di Biden, l’alternativa era la terza guerra mondiale.
Anche il governo italiano ha deliberato l’invio di armi all’Ucraina e, non appena il Parlamento approverà il decreto, le armi partiranno. E partiranno anche i nostri soldati, truppe speciali che andranno a presidiare i confini di alcuni stati europei che confinano con la Russia.
Resta la pagliacciata dell’allarme atomico dato da Putin prima dell’incontro Russia-Ucraina. Biden non ha replicato e qui ha dimostrato buonsenso.
Secondo noi, Kiev deve accettare le richieste di Mosca. La Crimea è sempre stata russa, regalata da Krusciov all’Ucraina, quando quest’ultima era perfettamente allineata nell’Unione Sovietica.
Quanto alla neutralità richiesta, cioè che l’Ucraina non entri né nell’Unione Europea né nella NATO, ci sembra una richiesta ragionevole. Ci pare comprensibile che Putin voglia confinare con stati cuscinetto.
Il problema però si rovescia con gli stati sul Baltico. La Finlandia e le repubbliche baltiche Estonia, Lettonia e Lituania sono già nell’Unione Europea e non potranno diventare mai stati cuscinetto. Però la Finlandia vuole entrare nella NATO e questo potrebbe essere un problema.
Beh, stiamo a vedere cosa l’Ucraina e l’Unione Europea decideranno di rispondere a Putin.