Aperture dei negozi, Cgil e Filcams pronti a confrontarsi
Accordo tra le parti sociali unica strada per migliorare le condizioni tra i lavoratori in attesa di un segnale politico da parte della giunta provinciale di Trento
«E' positivo che anche chi rappresenta le aziende ammetta che aumentare a dismisura le aperture festive di negozi e supermercati non porta maggiori guadagni. Unica strada praticabile, almeno nel breve periodo, è quello di trovare un'intesa tra categorie economiche del commercio e sindacati su quante domeniche tenere aperto e a che condizioni per i lavoratori.»
Franco Ianeselli, segretario generale di Cgil del Trentino, e Roland Caramelle, segretario di Filcams Cgil, accolgono positivamente la proposta lanciata dal presidente del Sait, Renato Dalpalù.
«Da moltissimo tempo continuiamo a sostenere che non sono i negozi aperti sempre a rilanciare i consumi o a portare il commercio fuori dalla crisi – sottolineano i due segretari. – La liberalizzazione degli orari e delle aperture domenicali, pur incontrando il favore di molti consumatori, allo stato attuale ha prodotto solo un peggioramento della qualità di vita di addetti alle vendite e commessi.»
Un'alternativa ragionevole potrebbe essere la turnazione dei punti vendita.
«E' evidente che Trento è diversa da realtà come Milano o New York e aperture 24 su 24 o tutte le domeniche qui da noi non hanno molto senso. Ma l'idea di sperimentare negozi aperti in alternanza per assicurare un servizio ai consumatori, come suggerisce il presidente Dalpalù, potrebbe essere praticabile.»
Ben venga, dunque, la proposta di aprire un tavolo di confronto per trovare un'intesa sulle aperture.
«Perchè un'idea di tal tipo funzioni, però - insistono Ianeselli e Caramelle – è indispensabile che ci stiano tutti, la Cooperazione, ma anche Confcommercio e Confesercenti. Solo così potrebbe funzionare. In caso contrario poco cambia e i punti vendita più grandi continueranno a tenere aperto anche senza esserne convinti pur di non farsi soffiare un cliente dal concorrente.»
Cgil e Filcams rilanciano anche la necessità di cambiare le regole sul piano normativo. Per Ianeselli e Caramelle «serve un segnale forte da parte della giunta provinciale. Piazza Dante deve mettere mano alla legge del commercio inserendo dei limiti alle aperture indiscriminate. È possibile farlo sul piano normativo. Ci sono esempi in Italia.»
I sindacati giudicano positivamente l'apertura degli assessori Stocker e Olivi sulla possibilità che il commercio venga inserito tra le nuove competenze da riconoscere all'Autonomia locale nell'ambito della revisione dello Statuto.
«L'Autonomia deve definire anche che tipo di sviluppo vogliamo per la nostra comunità. Questo sarebbe un segnale concreto», concludono Ianeselli e Caramelle.