Quel male invisibile che si chiama mobbing – Di Kathy Podestà
Quando cessa la competizione sana e nasce la rivalità tra colleghi?
Lo stress da lavoro colpisce sempre di più e spesso, tra le cause c'è la rivalità fra colleghi.
Questo causa depressione, irritabilità, insonnia, i problemi sul lavoro tendono poi a condizionare la vita e la salute.
Ma quando esiste una competizione sana o nasce la rivalità?
La competizione sana nasce dal bisogno di stare bene, quando osserviamo l'altro come un modello che ci aiuta a migliorare nel nostro lavoro.
La competitività negativa nasce dal fatto di conseguire dei vantaggi a discapito dell'altro.
La competitività rimane a volte sotto traccia, espressa attraverso attacchi latenti, pettegolezzi, un comportamento che a volte sfocia in "mobbing" ovvero una sistematica aggressione psicologica.
Come affrontarla e come reagire?
Quando è possibile, si devono cercare il confronto e il dialogo per capire cosa sta succedendo con i colleghi.
Se il dialogo non funziona rivolgiamoci a persone competenti e professionali, esterne all'ambiente del lavoro.
Solo chiedendo aiuto si può capire cosa sta succedendo, cominciando a verificare se ci sentiamo vittime o se lo siamo veramente. Se lo siamo davvero, vuol dire che da forma di competitività si è passati al Mobbing.
Ma la collaborazione è la faccia buona della competitività.
Quando le persone hanno raggiunto un sufficiente senso di sé, del proprio valore e fiducia, la competizione, il bisogno di primeggiare lascia il posto alla collaborazione.
L'atteggiamento collaborativo è di gran lunga più efficace nei luoghi di lavoro e porta a vivere una situazione dove ci si sente bene, a differenza dell'atteggiamento competitivo che alla lunga diventa logorante.
Se imparassimo a collaborare sul posto di lavoro senza la competitività, si starebbe meglio e ci si potrebbe aiutare per il raggiungimento di scopi comuni, senza depressione, malattia, poca stima di sé e a volte anche di suicidio per ambiente lavorativo negativo.
Kathy Podestà