Concorso Caprara: ad Ala vince La poesia
I vincitori sono stati Anna Tangocci, Brunella Magagna, Nico Bertoncello e Noemi Debiasi, ma la vera vincitrice è stata la poesia
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Con oltre duecento componimenti arrivati alla biblioteca di Ala per un concorso che dura da 33 anni, si può dire che la poesia non è passata di moda, anzi.
Le poesie sono arrivate un po' da tutta Italia, persino dall'estero in alcuni casi (uno dei premiati risiede in Olanda) e all'evento conclusivo, sabato scorso 26 ottobre, il salone di palazzo Pizzini era gremito.
«La poesia non è dimenticata, c'è ancora chi ha il coraggio di cimentarsi con questa arte – ha detto la vicesindaca Antonella Tomasi – dobbiamo ringraziare queste persone, perché il poeta è capace di trasmettere con i versi emozioni, sentimenti che noi tutti proviamo.»
Il concorso è organizzato dal Comune di Ala in collaborazione con la famiglia Caprara e con quello di Avio (Caprara nacque ad Avio nel 1921 e si trasferì ad Ala nel 1940, dove visse fino alla sua scomparsa nel 1982); scrisse poesie in italiano e dialetto.
«Fu una figura importante per la nostra collettività – ha aggiunto il sindaco di Avio Federico Secchi – la poesia è importante, anche in dialetto, perché rappresenta la storia e la cultura del nostro territorio.»
Il concorso dedicato alla poesia in italiano è stato vinto da Anna Tangocci, di Montecchio di Vallefoglia (Pesaro Urbino) con la poesia «Chi va e chi resta», che racconta l'abbandono delle campagne soprattutto da parte dei giovani.
Seconda la poesia di Giovanni Crespi de' Denaro di Treviso «Ci vuole talento per essere poveri» (dedicata ai papà separati ed in difficoltà), terza «Capaci: Trinacria» di Roberto Esposito (residente in Olanda), dedicata alla strage di Capaci.
Segnalati a pari merito «Come un quadro (a mia madre)» di Nunzio Buono, «C'è ora» di Mariagabriella Licata e «Imago Lunae» di Sualen Riccardi.
Nella sezione dedicata al dialetto del triveneto e mantovano, primo premio per «'Na palanca» di Brunella Magagna di Verona, seconda «Nostro pare contadin» di Luciano Bonvento di Buso di Rovigo e terza «En fondo al vial» di Bruno Castelletti di Verona.
Segnalate a pari merito «Sum tuc na pidina» di Grazia Binelli, «Te domando perdom» di Rosalia Cinà Bezzi e «Co sogni de arcovèrzene» di Annalisa Pasqualetto Brugin.
Nella sezione speciale per le poesie dedicate a Caprara o al suo territorio ha vinto «A Bepi» di Nico Bertoncello di Bassano del Grappa.
Quest'anno sono tornate delle poesie per la sezione giovani: la migliore è stata quella di una giovanissima e promettente alense, la tredicenne Noemi Debiasi, autrice di «La svolta.
A decretare i vincitori è stata la giuria presieduta da Italo Bonassi e composta da Roberto Caprara, Antonia Dalpiaz, Gemma Nardelli Mosna, Pietro Sartori.
«La poesia è baluardo della difesa della nostra lingua, in un tempo in cui il nostro linguaggio diventa sempre più povero e inquinato da termini inglesi», ha ammonito il presidente di giuria Bonassi.