Dopo le Presidenziali francesi, ecco le Elezioni Legislative

I candidati scendono in piazza: la delicata situazione del FN e dei MoDem – Di Michele Soliani

Sono scesi in piazza i vari candidati per le legislative mostrando il loro volto e facendosi conoscere ai loro elettori. Il sistema elettorale francese è fatto così: si vota la persona e il Partito.
Così, ad esempio, per il Front National è ridisceso in campo lo stesso Jean-Marie Le Pen. Il partito di estrema Destra ha ottenuto un secondo posto in ben otto distretti al primo turno delle presidenziali francesi, il sogno è quello di ritornare in parlamento dopo molti anni di assenza.
 
Dobbiamo ricordarci che il sistema elettorale francese prevede un sistema analogo a quello presente in Italia per l’elezione di un sindaco; quindi viene eletto colui che ottiene o nel primo o nel secondo turno il 50%+1 di voti. Molti partiti così, nonostante a livello nazionale possono contare su un elettorato consistente, spesso si ritrovano senza alcun parlamentare eletto.
Ma i veri penalizzati da queste elezioni legislative potrebbero essere i MoDem. Nel 2007, il Partito di Centro francese aveva preso tre seggi ma a oggi la loro situazione si è complicata soprattutto per la circoscrizione di Pyrénées-Atlantiques.
Nel momento in cui Bayrou aveva annunciato di appoggiare Francois Hollande nel secondo turno delle elezioni presidenziali, il leader centrista si è andato ad inimicare gli alti dirigenti del UMP.
 
Il Partito neogollista aveva permesso a questo di essere tranquillamente eletto nella circoscrizione Pyrénées-Atlantiques non presentando nessun candidato fino ad oggi.
Con la decisione di questi giorni, invece, si è complicata la situazione di Bayrou, il quale dovrà affrontare sia il candidato dell’UMP che quello del PS.
 
Per quanto riguarda la situazione dell’UMP non si può far a meno di notare i grossi sforzi fatti tra Copè e Fillon. I due esponenti del Partito neogollista assolutamente non provano simpatia reciproca.
Copè vuole essere il nuovo volto dell’UMP alla stregua di Fillon, il quale si trova con la pesante eredità del sarkozysmo di cui lui era uno tra i principali esponenti.
La battaglia per diventare il nuovo leader del Partito finirà solamente ad ottobre con il congresso nazionale, ma resta il problema delle elezioni legislative.
I due sfidanti devono riuscire a prevalere l’uno contro l’altro anche se il problema resta sempre l’incognita del risultato elettorale. Chi beneficerà per la vittoria alle elezioni? E chi si assumerà le responsabilità in caso di sconfitta?
 
È questo il dilemma che sta appassionando i francesi e nell’attesa in molti si divertono a storpiare la sigla dell’ UMP ( che significa Unione per un Movimento Popolare) in Union des mauvais perdants, Unione dei Perdenti doloranti.
 
Michele Soliani
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