Maurizio Vettorato parte da Arco alla conquista dell'Atlantico
Dopo il trentino Erio Volpi, un bolzanino si sente sospinto dal vento del Garda
«L'avventura non ha età, devi averla dentro, ecco tutto.»
A dirlo è Maurizio Vettorato, 50 anni e una grande voglia di andare. Venerdì mattina l'hanno visto partire insieme a moglie e figli con il suo camper dal Circolo Vela di Arco, dove ha speso alcuni giorni per la messa a punto dell'imbarcazione con cui intende attraversare l'Oceano Atlantico in solitaria.
«Sono di Bolzano e il Garda Trentino è facile e comodo da raggiungere. In più, qui hai la certezza di trovare sempre il vento forte. Non si finisce mai di imparare, con il vento...».
Il nostro giornale ha pubblicato (e continua a pubblicare) le avventure di Erio Volpi, un ultra sessantenne di Trento che, dopo aver lavorato per tutta la vita in Provincia e navigato in tutto il tempo libero i nostri mari, ha deciso di portare la barca ai Caraibi.
Lo ha fatto e noi abbiamo pubblicato le sue avventure nella pagina «Una vela trentina ai Caraibi». È tuttora disponibile tramite questo link.
Poi, Volpi ha accettato l’invito di un inglese e lo ha accompagnato in Australia (vedi i servizi). Ora si trova lì e si domanda se tornare a casa con l’aereo o proseguire il giro del mondo.
Adesso è la volta di Maurizio Vettorato.
Destinazione Bretagna, nel nord della Francia. Maurizio ha in mente un'impresa straordinaria e tutto è pronto per realizzarla.
Montagna e mare: la prima parte della sfida è consistita nel raggiungere con gli sci ai piedi sia in salita che in discesa la cima più alta del mondo raggiungibile con questa tecnica, il massiccio Muztagata, in Cina.
Adesso c'è l'Atlantico da affrontare, a bordo di un catamarano F18, la seconda ed ultima fase di una memorabile impresa alla quale ha dedicato due anni di preparazione fisica, mentale e atletica.
«Farò la stessa rotta della Transat 650, una grande regata che si disputa con imbarcazioni di sei metri e mezzo. Vado a Douarnenez, nel nord della Francia, dove attenderò la finestra meteo favorevole per partire.»
«La traversata – racconta – avverrà in due fasi. Mi fermerò alle Canarie dopo i primi 12-13 giorni di navigazione, poi la seconda fase durerà altri 20-25.»
Quattromila miglia nautiche da percorrere e la solitudine con cui lottare.
«La solitudine è una scelta, a volte ti fa soffrire, altre volte ti è amica, z spiega. – Fa parte della sfida.»
Vettorato nasce come alpinista estremo, capace di violare le cime più alte del mondo.
È stato atleta agonista, sia nella nell'arrampicata che (dal 1997) nella vela, sempre rigorosamente all'insegna del no-limits.
«Ci vuole coraggio ed una sensibilità particolare. Aspettare che l'uragano passi e poi partire? A me non piace aspettare, voglio andare.»
L'Atlantico aspetta lui e il suo catamarano, poi alla fine di tutto tornerà da solo dalla Guadalupa.
«Ho già deciso che regalerò il mio catamarano a chi lo vorrà, basterà accollarsi le spese del trasporto, grossomodo 5.000 euro, credo sarà un bel cimelio, dopo un'avventura così.»