Entusiasmo e applausi infiniti per il Presidente Mattarella

Il sindaco Ianeselli: «I volontari sono un antidoto alla rassegnazione, esempio per una politica intimorita dalla complessità delle questioni del nostro tempo»

Il Capo dello Stato ha parlato della pace «gravemente tradita», del «volontariato come scelta in favore degli esseri umani», di «cultura della cura» che deve tradursi anche in «cura della Repubblica» e «cura dell’Europa».
Il sindaco Ianeselli ha ricordato Giorgia Depaoli, don Dante Clauser e Stefano Bertoldi «nel pantheon della generosità trentina»:
«I volontari sono un antidoto alla rassegnazione, esempio per una politica intimorita dalla complessità delle questioni del nostro tempo.»

Parevano non finire mai gli applausi al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, acclamato stamattina dal pubblico della «T quotidiano Arena» con l’entusiasmo che si riserva alle grandi star.
Acclamate sono state soprattutto le sue parole, come al solito chiare e pacate, ma dal significato inequivocabile.
Davanti a vigili del fuoco e scout, ad alpini e rappresentanti delle innumerevoli associazioni trentine, il presidente Mattarella ha inaugurato l’anno di «Trento Capitale europea e italiana del volontariato» rivolgendosi innanzitutto al sindaco di Leopoli, Andrij Sadovyj, presente in platea:
«Desidero rinnovargli i sentimenti di amicizia che hanno radici antiche e solide e che le drammatiche conseguenze della brutale invasione dell’Ucraina hanno ulteriormente rafforzato.
«La libertà, l’indipendenza dell’Ucraina sono tutt’uno con i valori fondativi dell’Europa.»
 
Poi il Presidente, interrotto spesso dagli applausi, si è concentrato sul tema della giornata:
«Oggi, e a livello europeo, Trento si vede riconosciuta come grande potenza della solidarietà, valore che sta alla base del volontariato».
Ha proseguito il presidente: «Il volontariato esprime una visione del mondo. Quella della indivisibilità della condizione umana.
«Il famoso “I care, mi riguarda”, fatto proprio da don Milani e da Martin Luther King. Una visione che pone in primo piano la persona, l’integralità della sua vita, il suo pieno diritto a essere parte attiva della comunità.»
 

 
Poi Mattarella si è soffermato sulla solidarietà che è «moto che parte dalle coscienze», «vitale necessità», ma anche «pietra angolare degli ordinamenti», presupposto costituzionale di «uno sviluppo davvero civile», con «declinazioni molteplici nei Trattati dell’Unione europea».
La stessa Europa, per il Presidente Mattarella, «è espressione di solidarietà: anzitutto lo è stata fra i nemici delle due guerre mondiali che, con coraggio, hanno dato spazio ai valori della convivenza e dell’incontro, non a caso con un protagonista di Trento, Alcide De Gasperi».
 
In apertura di cerimonia, a interpretare con il linguaggio della musica l’apertura nazionale ed europea dell’evento, il coro della Sat ha cantato a cappella l’Inno d’Italia, quello della Sosat l’Inno d’Europa.
Dopo un video dedicato al volontariato trentino, tra presente e storia della città e della provincia, i conduttori della cerimonia, Maura Pettoruso e Stefano Detassis, hanno chiamato sul palco il sindaco Franco Ianeselli che, visibilmente emozionato, ha ringraziato il Presidente della Repubblica per non aver «mai smesso di alimentare la fiducia e di valorizzare quegli alfieri di speranza che sono i volontari.»