Più di 30 istituzioni hanno dato vita al «Parco della Memoria»
Il territorio si estende dalle Piccole Dolomiti alla Valsugana e comprende il Monte Pasubio e l'Ortigara
Dalle Piccole Dolomiti,
rappresentate dal Monte Zugna, ai Grandi Altipiani, identificati
dalla Valsugana.
Un territorio molto ampio ed eterogeneo, che comprende le province
di Trento e di Vicenza, in altre parole la cornice che racchiude il
Parco della
Memoria, un progetto nato per iniziativa di oltre
trenta fra enti ed istituzioni di area veneta e trentina con
l'obiettivo di valorizzare i patrimoni e le risorse
storico-culturali presenti in questi due territori.
La filosofia di fondo è quella di mettere in rete luoghi di grande
interesse storico-culturale come Malga Zonta, i due Denti austriaco
e italiano del Pasubio e la cima dell'Ortigara, solo per fare
qualche esempio, nonché di creare in un secondo momento dei
percorsi tematici.
Un progetto di ricostruzione storica, che annovera fra i suoi
sostenitori addirittura il Presidente della Repubblica, Giorgio
Napolitano, che un anno fa, in occasione della manifestazione di
commemorazione del 66° anniversario di Malga Zonta, caldeggiò la
costituzione del Parco della Memoria.
Una dichiarazione resa in quella che per secoli è stata la linea
tormentata di confine tra Austria e Repubblica Serenissima, e
successivamente, tra Impero austroungarico e Regno d'Italia.
Il luogo in cui, fra il 1907 e il 1914, in preparazione alla
guerra, fu costruito quello che il Corriere della Sera di mercoledì
1 settembre 1915 definì come «il più vasto e potente sistema di
forti montani esistenti al mondo».
L'anno scorso, invece, è stato il presidente della Provincia
autonoma di Trento, Lorenzo Dellai, ad assumere impegni precisi in
questo senso, incaricando la Fondazione Museo Storico del Trentino
di seguirne passo dopo passo la nascita.
I motivi di interesse del resto non mancano: dalle testimonianze
archeologiche alla presenza di minoranze linguistiche, dai luoghi
che caratterizzano il lavoro in montagna allo straordinario
patrimonio di testimonianze legate alla prima guerra mondiale, da
protagonisti della cultura a livello internazionale quali il padre
della psicanalisi Sigmund Freud per passare a scrittori come Emilio
Lussu, Luigi Meneghello e Mario Rigoni Stern.
E ancora, da un punto di vista storico, spazio al periodo del primo
conflitto mondiale, ma anche a quelli della Resistenza e della
Guerra Fredda (vedi
Base Tuono).
Pur coprendo un territorio vasto, il Parco della Memoria nasce
potenzialmente dotato di una forte omogeneità storico - culturale,
estendendosi anche a località del fondovalle come Schio, Rovereto,
Borgo Valsugana e Ala.
Città che hanno sviluppato nel corso della loro storia una forte
relazione con l'ambiente pre-alpino e che sono state (e sono
ancora) cerniera tra la pianura, il fondovalle e le zone
montane.
Un Parco veneto - trentino, perché questo territorio e le comunità
che vi abitano hanno bisogno di mettere in campo progetti comuni e
di cercare, proprio nella cultura, i punti di forza della
collaborazione tra realtà diverse, di strategie di promozione
comune, di sviluppo di sinergie che leghino la valorizzazione della
storia allo sviluppo economico.