Trovate in Iraq le prime fosse comuni dei crimini jiadisti

Le truppe regolari di Baghdad hanno liberato la città di Tikrit e hanno trovato i corpi di 1.700 militari trucidati

È la storia che si ripete, eppure ancora non si fa nulla di concreto.
Le truppe regolari irachene hanno liberato la prima città dalle mani dei jiadisti e hanno trovato quello che tutti si aspettavano: una decina di fosse comuni contenenti probabilmente 1.700 cadaveri di soldati uccisi e sepolti sbrigativamente dagli esaltati dell’ISIS.
I soldati che i criminali pseudo religiosi avevano fatto prigionieri lo scorso luglio erano stati filmati mentre venivano umiliati e deportati in luoghi dove poi venivano massacrati.
Lo avevano annunciato gli stessi assassini e si tratta dunque solo di una conferma che non può meravigliare.
 
Intanto, in un campo profughi palestinese in Siria, sono a rischio 3.500 bambini. Lo ha denunciato «Save the children», cha riferisce che i combattimenti in corso impediscono i soccorsi alla popolazione civile e in particolare, appunto, ai bambini.
L’ONU ha fatto un appello affinché venga aperto un corridoio umanitario ma, a parte il fatto che strutture sanitarie per accoglierli non ce ne sono, ci vuole ben altro per porre fine a questi massacri.
La sorte dei palestinesi è ovunque una tragedia. La gente sa della Palestina che confina con Israele, ma sa poco o nulla dei campi profughi palestinesi che sorgono nei paesi vicini, come il Libano e in Siria. Mal tollerati dagli stati che li ospitano, sembrano condannati a vivere per sempre in campi di concentramento.
È come se la diaspora fosse stata tolta agli ebrei per essere consegnata ai palestinesi.