Una domanda imbarazzante, ma che ha trovato risposta

«Prof. Michele Colasanto, come valuta l’idea di Berlusconi di consentire il solo costo della busta paga alle aziende che assumono al primo impiego?»

Il Prof. Michele Colasanto è il presidente dell’Agenzia del lavoro di Trento, oggi intervenuto in Conferenza Stampa della Provincia autonoma di Trento per illustrare le modifiche alla legge sull’apprendistato, di cui diamo notizia in altro articolo (vedi).
Esaurite le domande di rito dei giornalisti, in particolare sui numeri nazionali e locali e sulle speranze e aspettative dell’Agenzia del lavoro, noi gli abbiamo chiesto un parere sulla proposta di Berlusconi di azzerare tasse e contributi per tutte le nuove assunzioni.
 
Sarebbe come consentire alle aziende di assumere al nero. – Abbiamo precisato, citando lo stesso premier del PDL.
«Noi non vogliamo neppure prendere in considerazione qualsiasi ipotesi di nero.» – Ci ha risposto.
Presidente, – abbiamo insistito. – Ha capito benissimo il nocciolo della questione.
«Può avvalersi della facoltà di non rispondere, professore!» – È intervenuto il moderatore della conferenza.
Non abbiamo insistito, dato che l’argomento era fuori tema. Ma al termine della conferenza stampa lo abbiamo avvicinato.
 
Professore, lei ha capito benissimo la domanda. Comprendiamo che in fase elettorale l’intervento potrebbe risultare intempestivo, ma ora che non siamo in pubblico glielo chiedo di nuovo.
«L’assunzione a costi accessori zero è adottata in altri paesi europei. – Ha risposto. – Anche in Italia, negli anni ’90. I risultati sono stati buoni, ma portano con sé delle controindicazioni.
«Anzitutto, se il mercato non c’è, le aziende non producono. Se non producono non hanno bisogno di manodopera. Neanche gratuita.
«Poi, si tratta di una soluzione che si presenta come concorrenza sleale nei confronti degli altri lavoratori. Il che nei momenti di crisi potrebbe tradursi in un trasferimento di problemi sociali da un campo a un altro.»
 
GdM