Contratto ortofrutta, accordo raggiunto tra le parti

L’incremento salariale sarà del 3,6% dal primo settembre in unica soluzione – In più, un premio di risultato fino all’1,4% – Aumenti già in busta paga di novembre

L’ipotesi di contratto per il personale operaio dei consorzi frutta (circa 1.800 persone), che ora passerà al vaglio dei lavoratori e lavoratrici, è stata siglata nella serata di ieri in Federazione.
Risolto il nodo della decorrenza degli aumenti che aveva provocato lo strappo da parte sindacale con l’abbandono del tavolo: l’incremento salariale della parte fissa sarà del 3,6%, con decorrenza primo settembre e in unica soluzione.
In più, un premio di risultato fino all’1,4%. Aumenti già nella busta paga di novembre.
Marina Mattarei: un segnale positivo di buone relazioni tra aziende e personale.
Ciò dimostra che è sempre possibile arrivare ad un accordo se le parti si impegnano a raggiungerlo con senso di responsabilità e di visione di insieme.

La trattativa è stata lunga, e non sono mancati i colpi di scena, ma alla fine il contratto degli operai dei consorzi frutta (in larga parte stagionali) è stato raggiunto.
Nella sede della Federazione, nella tarda serata, si è tenuto un incontro tra le segreterie sindacali di Flai CGIL (con Maurizio Zabbeni, appena riconfermato dal congresso come segretario provinciale, accompagnato da Orietta Menapace) e Fai CISL (con Fulvio Bastiani e Katia Negri), la presidente della Federazione Marina Mattarei, il direttore generale Alessandro Ceschi e il responsabile dell’ufficio sindacale Paolo Pettinella con Anna Montanari, che ha permesso di raggiungere una ipotesi di accordo.
Esso riguarda circa 1.800 lavoratori e lavoratrici tra fissi e stagionali, che fanno riferimento soprattutto a Melinda (1.300 circa) e a la Trentina e Sft (350).
 
L’accordo sottoscritto ieri sera avrà valore per il quadriennio 2017-2020, e prevede un incremento della quota fissa del 3,6% a decorrere dal primo settembre 2018 (la decorrenza era stata il motivo dell’abbandono del tavolo da parte sindacale), e in unica soluzione.
Inoltre è previsto per la parte variabile un premio di risultato fino a un massimo dell’1,4% di retribuzione modulato sull'assiduità del lavoratore (cioè sostanzialmente sulle assenze per malattia durante la stagione).
Se i lavoratori approveranno l’accordo, potranno ricevere l’intero aumento (e gli arretrati da settembre), nel cedolino di novembre.
L’accordo è molto articolato e affronta aspetti di interesse aziendale (ad esempio orario di lavoro distribuibile non solo su 5 ma anche su 6 giorni in settimana) ed altri di interesse più specifico dei lavoratori (come l’aumento della quota di lavoratori part time, tenendo conto dell'alta componente femminile delle maestranze). Ci sono perciò motivi di soddisfazione per entrambe le parti.
 
 La mediazione 
La mediazione della Federazione ha consentito di sbloccare una situazione che si stava avviando su un terreno di conflittualità.
Soddisfatta la presidente Marina Mattarei.
«La nostra responsabilità istituzionale ci orienta a ricercare sempre il dialogo, anche, e soprattutto, quando diventa difficile.
«Ogni parte, nel rispetto dei diversi ruoli di rappresentanza, non può perdere di vista il bene comune, che nel caso dei rapporti di lavoro significa dignità del lavoro e benessere dei lavoratori, positive relazioni con l’azienda per cui lavorano, e naturalmente sostenibilità economica delle imprese.
«La cooperazione non può prescindere dal ricercare un approccio, nella forma e nella sostanza, sempre rispettoso della persona (lavoratori o datori di lavoro), pur nel rigore dei tavoli della contrattazione sindacale.»
 
 La dichiarazione di intenti finale 
In calce all’accordo, le parti hanno concordato la seguente dichiarazione di intenti in merito alla correttezza delle relazioni sindacali.
«Le parti dichiarano la volontà di improntare il sistema delle relazioni sindacali al principio della responsabilità istituzionale, dei principi di correttezza e buona fede, in particolare impegnandosi a modalità di confronto che vedano esclusivamente quale extrema ratio o circostanza estrema la rottura o l’abbandono dei tavoli di negoziato.»
 
 La composizione della delegazione sindacale 
Per la parte datoriale: Luigi Fedrizzi, Cesare Franzoi e Marco Rizzi per il Consorzio Melinda, Rodolfo Brocchetti per il Consorzio La Trentina, Silvio Bertoldi per A.P.A. Sant’Orsola, Riccardo Forti per Società Frutticoltori Trento e Vanda Rosà per il Consorzio Interregionale Ortofrutticolo (C.I.O.), assistiti dalla Commissione tecnica composta da Paolo Gerevini, Carlo Erlicher e Franco Paoli per Melinda, Luca Valerio per La Trentina e Matteo Bortolini per A.P.A. Sant’Orsola.
Per la parte sindacale: FAI – CISL del Trentino, rappresentata da Fulvio Bastiani e Katia Negri; FLAI - CGIL del Trentino, rappresentata da Maurizio Zabbeni e Orietta Menapace.