Porfido: «Si rispettino le norme sull'occupazione»
Le aziende continuano a licenziare e i sindacati chiedono un incontro urgente con il comune di Albiano
Non si arresta la perdita di posti di lavoro nel porfido trentino.
Gli ultimi in ordine di tempo ad essere licenziati sono i dipendenti dell'Industria italiana porfido, dove sono stati pesantemente compromessi i livelli occupazionali.
Sorte analoga sembra attendere anche gli addetti dell'Azienda Porfidi Montebarco.
Entrambe le realtà operano sul territorio comunale di Albiano.
Per questa ragione ieri Fillea Cgil e Filca Cisl hanno chiesto un incontro urgente con il sindaco Erna Pisetta.
Come noto la legge sulle cave prevede che se si compromettono i livelli occupazionali si arrivi alla revoca delle concessioni.
I comuni dunque hanno l'obbligo di verificare e, se si verificano le condizioni, di intervenire sulle concessioni.
Parallelamente spetta alle amministrazione comunale anche la verifica del rispetto dei livelli minimi di escavazione previsti dalla legge.
«Nonostante quanto previsto dai protocolli e dalla normativa provinciale molte aziende hanno ridotto gli organici – spiegano Maurizio Zabbeni e Moreno Marighetti per Fillea Cgil e Fabrizio Bignotti della Filca Cisl. – A questo punto è indispensabile aprire un confronto con l'amministrazione comunale, con la quale abbiamo già in passato avuto positivi confronti, perché vengano applicate le norme per il mantenimento dei livelli occupazionali.»
L'obiettivo dei sindacati è arrivare ad un'intesa trilaterale, azienda, comune e rappresentanti dei lavoratori, per contrastare il sensibile calo dell'occupazione.
Dopo Albiano Fillea e Filca chiederanno incontri anche con gli altri comuni del distretto.