Storie di donne, letteratura di genere/ 232 – Di Luciana Grillo
Maria Rosaria Alfani: «Vite brevissime» – In 84 pagine troviamo trenta storie di donne le cui vite si sono svolte dal 1363 al 1923
Titolo: Vite brevissime
Autrice: Maria Rosaria Alfani
Editore: Marchese Editore 2017
Collana: Testimonianze
Pagine: 84, brossura
Prezzo di copertina: € 8,50
In 84 pagine troviamo trenta storie di donne, la cui vita si è svolta in secoli diversi, si va dal 1363, anno in cui nacque Leonor Lopez de Cordoba – che visse per otto anni imprigionata negli arsenali navali di Siviglia – al 1923, anno di nascita di Aline Griffith, contessa di Romanones, giovane giornalista e modella residente a Madrid, reclutata dalla Cia, poi andata in sposa a un Grande di Spagna e diventata «una protagonista delle cronache mondane» che «apre le numerose fincas del casato a divi di Hollywood, toreri, capi di stato, tutte le celebrità attratte da quella Spagna triste per i più e mitologica per pochi degli anni ’50 e ’60».
Dedicando poco più di una pagina a ciascuna donna, l’autrice racconta vite di donne forti, capaci di scegliere, di decidere, di allontanarsi da strade già tracciate per loro da altri e di lottare per realizzare la propria vita e vivere i propri sogni.
Tutte le donne sono ispanofone, provengono dalla Spagna e dall’America latina, ci sono religiose ed artiste, impossibile raccontare la vita di tutte.
Ma Sor Juana Inés de la Cruz (1651-1695) merita almeno una citazione per aver scelto «senza esitazione l’abito monacale… il convento sarebbe stato la custodia del suo ingegno… la sua cella, con la ricca biblioteca che conteneva, divenne un luogo di ritrovo dell’aristocrazia intellettuale vicereale».
Altra citazione è dedicata alla nobile Ana de Mendoza, principessa di Eboli, vissuta al tempo di Filippo II considerata «una delle donne più affascinanti e dunque più influenti della sua epoca…» nonostante «la benda che le copriva l’occhio sinistro, perso – vuole la leggenda – in duello».
Insieme al marito, Ruiz Gomez de Silva, si occupò di coltivazioni e laboratori, conventi e riforme e, dopo la sua morte, richiamata da Filippo II, sedusse il potentissimo segretario del re, Antonio Perez, e con lui fu coinvolta in un omicidio e in tentativi di far salire al trono del Portogallo proprio suo figlio.
Immediata e terribile la punizione per lei: imprigionata nel suo palazzo e persino murata, morì a 52 anni, mentre Perez si rifugiò in Francia dove visse «protetto dai molti segreti di cui era in possesso».
Tra le donne del secolo scorso, ricordo volentieri Victoria Ocampo (1890 – 1979), «una donna che nulla ha da invidiare nell’aspetto e nel portamento alle grandi dive dell’epoca.
Sontuoso il fisico, elegantissime le mises parigine… donna dallo charme irripetibile, che univa avvenenza, intelligenza e cultura… amava cavalcare, guidava l’automobile, non temeva le grandi onde del mar de la Plata, fumava in pubblico».
La sua biografia, scritta da M.R.Lojo, è stata la mia prima recensione in questa rubrica (vedi).
https://www.ladigetto.it/permalink/32046.html
In conclusione, un’altra donna, un po’ misteriosa, Josie Bliss, di cui si ignora praticamente tutto, a parte l’amore intenso e possessivo che la legò in Birmania a Pablo Neruda, che lei «aveva ingannato con i suoi abiti occidentali inappuntabili, le maniere studiate, l’inglese passabile… E lui si era fatto ingannare volentieri da quel viso esotico, quello sguardo di fuoco, la pelle di seta… Lei smise il suo travestimento, sciolse i lunghi capelli, li ornò di fiori profumati, ridiventò l’orientale che era… vestita del sarong si aggirava felina per la piccola casa…».
Alfani per ogni donna trova il linguaggio adatto, ci incuriosisce, ce le presenta con pochi tratti decisi e noi chiudiamo il piccolo libro pensando di aver incontrato e conosciuto trenta donne straordinarie.
Luciana Grillo – [email protected]
(Recensioni precedenti)