Ondata di calore: scatta l’allerta anche nelle fabbriche trentine
Alle difficoltà legate alla carenza di personale nelle strutture sanitarie, si sommano quelle legate ai lavori gravosi in molte aziende metalmeccaniche del Trentino
È in arrivo un brusco cambio di rotta climatico con ondate di caldo che interesseranno gran parte del nord Italia e allerta in molte città tra cui anche la nostra provincia di Trento dove sono attese temperature prossime ai 40°.
Le temperature relativamente temperate di questo inizio estate, dopo le abbondanti nevicate primaverili, non modificano lo scenario di un clima sempre più «tropicale» e soggetto a eventi climatici e metereologici estremi con le relative conseguenza sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro più esposti al rischio calore e che chiamano anche il sindacato ad una maggiore attenzione e vigilanza dei nuovi rischi connessi.
Per questo da tre anni la FIM CISL del Trentino organizza una diffusa campagna informativa, di sensibilizzazione e partecipazione dei propri delegati nella fabbriche metalmeccaniche trentine per mettere in campo tutti gli interventi possibili utili a monitorare le condizioni di lavoro e a garantire condizioni di benessere lavorativo accettabili.
Anche quest’anno verrà quindi distribuito nelle fabbriche il vademecum «Il caldo può far male ed è pericoloso. Cosa fare? », aggiornato con le informazioni essenziali e utili consigli pratici per prevenire e gestire i più frequenti problemi legati al rischio di esposizione ad alte temperature durante il lavoro ed in particolare al rischio di colpo di calore.
Paolo Cagol, segretario FIM Trentino e responsabile del progetto: «negli scorsi due anni la campagna ha raggiunto risultati importanti, portando all’attenzione un problema storicamente trascurato da aziende e lavoratori e consentendo di mettere in campo azioni che nel tempo hanno contribuito in molto casi a risolvere o almeno alleviare i disagi ed i rischi connessi ai picchi di caldo nelle fabbriche trentine. Purtroppo in molti casi la presenza di strutture inadeguate e le oggettive difficoltà di climatizzazione diffusa hanno costretto ad interventi conservativi, anche a causa di una carenza normativa che non definisce chiaramente quali siano le condizioni climatiche “accettabili” sul posto di lavoro. Anche dove non è ancora stato possibile concordare interventi strutturali e definitivi, lavorando su organizzazione e orari del lavoro, pause, distribuzione di liquidi, alimentazione, vestiario, monitoraggio di temperatura e umidità nelle postazioni, sorveglianza medica e un generale lavoro di presa di coscienza e sensibilizzazione di imprese e lavoratori è stato comunque possibile migliorare sensibilmente le condizioni di lavoro minimizzando i rischi cui sono esposti i lavoratori. L’impegno prosegue anche quest’anno per la stagione estiva che si annuncia con ondate di calore tra le più intense degli ultimi anni.»
Sarà inoltre condotta a partire dai prossimi giorni la terza indagine «Condizioni di lavoro nelle fabbriche metalmeccaniche trentine» con la distribuzione di questionari di rilevazione delle condizioni di lavoro estive, degli eventuali disturbi riscontrati e degli interventi di miglioramento del microclima intrapresi dalle aziende.
È invece già attiva da oggi la mail dedicata per segnalare le situazioni di emergenza: [email protected]