Chiusa la 37ª edizione di Drodesera - Supercontinent
In 9 giorni ha visto la presenza di oltre 40 artisti provenienti da tutto il mondo e ben 74 repliche, in una programmazione che ha raggiunto le 10.000 presenze
Nove giornate di performance, con la presenza di oltre 40 artisti provenienti da tutto il mondo e ben 74 repliche, in una programmazione che ha coinvolto un numero incredibile di spettatori, raggiungendo le 10.000 presenze, molti anche i giornalisti e gli operatori internazionali.
Tanti i progetti attivati – e rinnovati – che hanno consentito di instaurare un importante dialogo con l'esterno, tante le collaborazioni speciali proposte da media partner locali e nazionali.
«Centrale Fies ha attivato un pubblico nuovo aprendo ancora di più i suoi rapporti con ambiti vicini, sia italiani che europei – dice Dino Sommadossi, Presidente del festival Drodesera. – La programmazione di questa edizione del festival, è stata capace di presentare lavori forti e attuali tanto sulle tematiche quanto sulle pratiche artistiche, di scoprire nuovi talenti che trovano a Fies le condizioni ideali per sviluppare i propri progetti.
«Come sempre, senso e concept del festival non cessano di esistere alla chiusura della programmazione, ma diventano pezzi di immaginario, dispositivi efficaci per rilanciare tematiche, necessità, pratiche, studio e ricerca che si compiranno fino alla prossima edizione.»
Tanti i progetti attivati – e rinnovati – che hanno consentito di instaurare un importante dialogo con l'esterno, tante le collaborazioni speciali proposte da media partner locali e nazionali.
«Centrale Fies ha attivato un pubblico nuovo aprendo ancora di più i suoi rapporti con ambiti vicini, sia italiani che europei – dice Dino Sommadossi, Presidente del festival Drodesera. – La programmazione di questa edizione del festival, è stata capace di presentare lavori forti e attuali tanto sulle tematiche quanto sulle pratiche artistiche, di scoprire nuovi talenti che trovano a Fies le condizioni ideali per sviluppare i propri progetti.
«Come sempre, senso e concept del festival non cessano di esistere alla chiusura della programmazione, ma diventano pezzi di immaginario, dispositivi efficaci per rilanciare tematiche, necessità, pratiche, studio e ricerca che si compiranno fino alla prossima edizione.»
Drodesera si conferma ancora una volta punto nevralgico e importante osservatorio sul contemporaneo. Grande l’attenzione per le tante prime nazionali e per la ricca programmazione ideata da Barbara Boninsegna, Direzione Artistica: una proposta coraggiosa ed eterogenea sempre più rivolta verso i nuovi linguaggi del contemporaneo.
Le opere presentate al festival hanno consentito di afferrare, con delicatezza e sensibilità, alcuni di quegli aspetti che irrompono nella nostra realtà e ne modificano lo stato originario.
Tanti e diversi gli spettatori che si sono riversati nelle sale e nel parco in queste serate a Centrale Fies e che hanno fatto sì che si compisse la magia del teatro e delle arti performative.
Un pubblico che conferma la scelta di Drodesera per la possibilità di avvicinarsi a tutto quello che il contemporaneo sta ideando e producendo, un ventaglio possibile e presente legato alla qualità sulla scena.
All’interno di SUPERCONTINENT, i lavori di grandi artisti come Alessandro Sciarroni, Chiara Bersani e Marco D’Agostin, CollettivO CineticO, Shonen, Francesca Grilli, Jacopo Jenna, Marta Cuscunà, Michikazu Matsune, Massimo Furlan & Cie LagunArte / Kristof Hiriart, OHT, Pedro Reyes, Raafat Majzoub, Riccardo Giacconi e Andrea Morbio in collaborazione con Giacomo Onofrio, Riccardo Giacconi e Carolina Valencia Caicedo, Rima Najdi, Roberto Fassone, Tania El Khoury, Thomas Bellinck / ROBIN.
E ancora, i 10 vincitori di LIVE WORKS Performance Act Award vol.5 – Alok Vaid-Menon, Claudia Pagès Rabal, Gaetano Cunsolo, Kent Chan, Lisa Vereertbrugghen, Madison Bycroft, Mercedes Azpilicueta, Mohamed Abdelkarim, Rodrigo Sobarzo de Larraechea, Urok Shirhan – accompagnati dalle opere dei guest performer Leandro Nerefuh/Ribidjunga Cardoso, Philipp Gehmacher, Sarah Vanhee, Mykki Blanco.
© Riproduzione riservata