Al Tonale la Festa in memoria dei caduti della Grande Guerra
Il presidente onorario del Senato Marini e l’assessore alla cultura Mellarini: «La fratellanza è un valore da costruire e rafforzare ogni giorno»
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«Il valore della fratellanza è un obiettivo da costruire e rafforzare giorno per giorno ed è un monito per tener alta attenzione su questi temi.
«La fratellanza è l’eredità che le nostre generazioni devono consegnare ai giovani affinché le trasformino in un bene comune duraturo.»
Da passo Tonale e dall’anfiteatro alpino della val Paradiso, ai piedi del ghiacciaio della Presena arriva per bocca del presidente onorario del Senato, Franco Marini, e dell’assessore provinciale alla cultura, Tiziano Mellarini, un autentico messaggio pace.
Un appello rivolto a 3 mila persone di 8 nazionalità diverse, salite fin dalle prime ore ai 2.550 metri di quota, e che ricorre proprio nel centesimo anniversario delle scoppio della Grande Guerra.
I valori della pace e della fratellanza non potevano non essere rilanciati che da questo angolo di Alpi, al tempo terra di confine tra Italia ed Austria: qui si svolsero pagine memorabile della guerra di montagna, qui successe un fatto che ha non pretendenti nel conflitto bellico costato la vita a 10 milioni di perone.
Al termine di un assalto (l’ennesimo) fallito, le truppe italiane si trovarono sotto il fuoco delle mitragliatrici nemiche.
Quando il comandante italiano ordinò la ritirata, gli austriaci smisero di sparare ed uscirono dalle trincee per portare aiuto e soccorso alle decine di italiani feriti.
«Avrebbe potuto essere una nuova, l’ennesima, carneficina – ha ricordato oggi il senatore Marini, presidente del Comitato storico per il Centenario del Governo – ma successe l’imponderabile, e quel giorno oggi lo ricordiamo sotto i segno della fratellanza.»
Una fratellanza voluta e cercata da Emilio Serra di Vermiglio che, 37 anni fa, decise con coraggio di celebrare assieme all’ex «nemico», il keiserjaegher Kurt Steiner, i propri cari, deceduti sotto i colpi della parte opposta.
Ed oggi, nell’anno del centenario, la Festa della Fratellanza ha conosciuto il suo massimo successo; erano quasi tre mila le persone che si sono dati appuntamento per la giornata del ricordo, proprio sui sassi che al tempo si arrossarono con sangue dei caduti.
Oggi, il Trentino è sempre più luogo di pace tanto da ipotizzare - con il lavoro del senatore Franco Panizza - che la Campana dei Caduti di Rovereto, luogo simbolo della Prima guerra, ospiterà nel 2018 la chiusura delle celebrazioni italiane della Grande guerra.
Agosto 1914 - 2014, cent’anni dallo scoppio della Grande Guerra: a Passo Paradiso ritorna la Festa della Fratellanza, tradizionale appuntamento di amicizia e fratellanza tra nazioni e popoli.
Nata grazie all’impegno e alla passione di Emilio Serra e Kurt Steiner, alpino l’uno e keiserjaegher il secondo, è divenuta nel tempo il momento dallo straordinario valore simbolico: un pellegrinaggio di pace che richiama migliaia di persone nei luoghi del ghiacciaio delle Presena che videro la sofferenza e la morte di tanti soldati, su entrambi i fronti.
«L’edizione del 2014 cade nell’anniversario del grande conflitto bellico – ha sottolineato il senatore Franco Panizza, da sempre al fianco della famiglia Serra nell’organizzazione della Festa della Fratellanza – che ha profondamente segnato anche la storia di questa parte dell'arco alpino.
«La Festa assume un significato ancora più importante e rappresenta l’occasione per ricordare i feroci combattimenti, ma soprattutto coloro che caddero, uniti al di là di ogni confine geografico ed ideologico. Il miglior tributo che possiamo riservare alle vittime è lavorare affinché pace e fratellanza siano valori uniti.»
Un concetto ripreso dal presidente del Consiglio regionale, Diego Moltrer: «Il monumento ai caduti della val Paradiso non è qui per ricordare la guerra ma per ricordare la pace.»
Degli echi della guerra ha parlato il console generale d’Austria a Milano, Sigrid Berka, raccontando le pagine familiari del primo conflitto mondiale e ricordando i nuovi conflitti (Ucrania e Russia) «sono a soli 400 chilometri dal confine austriaco».
Oltre a ricordare il valore universale della fratellanza, l’assessore provinciale alla cultura Tiziano Mellarini, ha parlato della nuova Europa nata dopo la Prima Guerra mondiale e dello statista che ne ha impersonificato i valori, Alcide De Gasperi, di cui ricorrono i 60 anni della morte: «Il pensiero di de Gasperi è ancora attuale».
«Fu lui ha individuare i valori comuni dell’Europa e a trasmettere il messaggio universale basato sulla pace. Il messaggio di de Gasperi è destinato alla nuove generazioni nei suoi valori più veri e vivi per un ideale passaggio di consegne a contrasto dei focolai di guerra che ancora oggi nascono in molti, troppe aree del mondo.»
Nata nel 1977 dalla collaborazione tra l'alpino Emilio Serra e il presidente dei Kaiserjäger austriaci, Kurt Steiner, all'insegna della pace e della fratellanza tra i popoli, la festa è stata inserita nell'ambito delle manifestazioni per il centenario della Prima guerra mondiale.
La Festa è già di per sé un incontro di straordinario valore simbolico, all'insegna della pace e della memoria ma si carica di un significato ancora più forte, cadendo questa edizione nel centenario dallo scoppio della Grande Guerra.
Ieri, al passo del Tonale, si è tenuta la cerimonia di apertura spettacoli musicali, mentre oggi - domenica - sul ghiacciaio della Presena oltre mille rappresentanti dei diversi corpi storici hanno dato vita alla sfilata fino al monumento della Fratellanza.
Ad accompagnarli, lungo il sentiero che dalla Capanna Presena porta al momento c’era anche una folta rappresentatnza di autorità, dei gruppi Kaiserschützen, Kaiserjäger e Standschützen, delle Compagnie Schützen, della Croce Nera Austriaca, dei Gruppi Alpini, delle Associazioni ex Combattentistiche e delle associazioni di volontariato della Val di Sole e della Val Camonica.
La messa celebrata al Passo del paradiso, a cui è seguita la deposizione delle corone, è stata celebrata dal cappellano militare padre Valentini, il quale ha scosso i presenti con un’omelia incentrata sulla devastazione della guerra e sull’inutilità della stessa.
«È l’annientamento della persona, valore assoluto del creato - come conferma papa Francesco - e non porta a nessun beneficio per le persone che la subiscono.»
Parole quest’ultime riprese dal presidente onorario del Senato, Franco Marini che a Presena ha regalato un’autentica lezione di storia.
«Il cammino dell’uomo ha sempre conosciuto la guerra ma nulla è stata più diverso e devastante della Prima guerra mondiale. La scienza aveva dotato gli eserciti di armi e invenzioni capaci di stermini di massa, trasformano il conflitto in qualcosa di impensabile.
«E ancora nei decessi successi, fino ai giorni nostri, la potenza distruttiva della guerra è aumentato. Oggi nessuno di noi non può capacitarsi degli effetti devastanti di una nuova, terza guerra.
«La guerra – citando sempre papa Francesco – è un’inutile strage. Se oggi si tornasse a combattere non so cosa potrebbe succedere.»
L’unica arma che può fermare e, quindi, sconfiggere le super armi tecnologiche di oggi, è quella bianca: la fratellanza fra i popoli.