Angelica Tarabelli, un libro sull’autodifesa – Di Daniela Larentis
«Metodo Globale di autodifesa femminile M.G.A. donna» affronta il tema della violenza di genere insegnando a non considerarsi vittime inermi – L’intervista all’autrice
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«Metodo Globale di autodifesa femminile M.G.A. donna» di Angelica Tarabelli, edito da Luni, è un libro pensato e realizzato da una donna per le donne (naturalmente non solo per loro), scritto da una grande sportiva che nell’ambito delle arti marziali e segnatamente nelle discipline del judo, del jujitsu e dell’M.G.A. ha ottenuto prestigiosi risultati e grandi riconoscimenti.
Questo volume dice molto della sua autrice, ne sottolinea la forza e la bellezza, anche spirituale, è infatti una pubblicazione che esorta implicitamente a vivere con coraggio e determinazione, abbandonando le paure, e che affronta il tema della violenza di genere insegnando a non considerarsi vittime predestinate e inermi.
Impreziosito dagli splendidi scatti di Enea Tarabelli e dalle prefazioni di Giovanni Malagò, Presidente C.O.N.I., e Domenico Falcone, Presidente F.I.J.L.K.A.M., non è unicamente un esaustivo manuale tecnico per gli amanti dell’M.G.A, ma è anche un volume in cui in maniera dettagliata e accattivante viene spiegata la nascita di discipline sportive quali il judo e il jujitsu, avvicinando il lettore all’articolato mondo delle arti marziali.
Le pagine di questa pubblicazione definiscono la violenza e la paura, citano la giurisprudenza italiana aggiornata all'ultimo Codice Rosso, fanno capire la storia delle arti marziali che hanno innescato il Metodo Globale di Autodifesa Femminile, illustrano esercizi eseguibili tra le mura domestiche preparando le persone ad affrontare soprusi e situazioni impreviste, con l'augurio finale che, appreso il Metodo, non si abbia mai occasione di servirsene. Importante è, innanzitutto, affidarsi alla guida di professionisti che insegnino un metodo efficace di autodifesa, in grado di rispondere in maniera corretta alle eventuali aggressioni, una difesa che deve avvenire nel rispetto della legge.
Brevemente, alcune note biografiche sull’autrice: Angelica Tarabelli, Maestra 5 Dan di Ju Jitsu, Istruttore 4 Dan di Judo, insegnante tecnico di cultura fisica, docente nazionale M.G.A. 3 livello (Metodo Globale Autodifesa), componente del Team di Lavoro Nazionale M.G.A. DONNA, Fiduciaria settore Ju Jitsu per la Provincia di Trento dove svolge corsi di formazione tecnica e di preparazione esami, spesso in Commissione Nazionale d’esame per la cintura nera e docente in stage extra regionali e nazionali, Atleta Azzurro della nazionale italiana kata, plurimedagliata in campo europeo e mondiale, medaglia Coni al valore sportivo di bronzo nel 2017 e d’argento nel 2018.
Insegna Judo, Ju jitsu ed M.G.A. a Trento presso l’associazione sportiva dilettantistica Dojo M° Ben. Dario Tarabelli a Trento, è stata docente e promotrice attiva delle discipline federali presso varie scuole della città.
La sua è una famiglia di sportivi professionisti, lei è infatti figlia del «padre del judo trentino», il Maestro Ben. Dario Tarabelli, il quale come ama ricordare proprio Angelica «non è stato solo maestro di judo e di vita, ma anche un attivissimo e fortissimo agonista fino al 2008. Fino ai 73 anni ha combattuto e ottenuto ottimi risultati in campo europeo e mondiale, ricordiamo i piazzamenti raggiunti negli ultimi anni di gare a livello internazionale: nel 2004 è secondo classificato a Vienna nel Campionato Mondiale Master; nel 2005 terzo classificato in Francia; nel 2006 terzo classificato in Canada; nel 2007 terzo classificato in Brasile; nel 2008 terzo classificato in Belgio. Sempre nel 2008 è primo classificato in Germania al Campionato Europeo Master e poi primo classificato in Italia al Campionato Mondiale Master».
Sorella, inoltre, di un altro grande protagonista del judo trentino, il Maestro Giovanni Tarabelli, maestro di judo 5° DAN, con il quale si allena costantemente formando un’inossidabile coppia sul tatami. Pluripremiati sia a livello nazionale che internazionale, anche dal Coni che, in occasione della cerimonia di consegna delle «Medaglie al Valore Atletico», ha conferito loro per i risultati conseguiti e per il loro impegno nell’ambito sportivo una medaglia, andata ad aggiungersi a tutte quelle che in questi anni di gare in ambito italiano, europeo e mondiale hanno vinto.
Abbiamo avuto l’occasione di porgere all’autrice alcune domande.
Come è nata l’idea di scrivere questo libro e a che pubblico si rivolge?
«L'idea è nata a metà novembre, di ritorno dal Centro Olimpico Federale della Fijlkam dove ero intervenuta come docente allo stage nazionale M.G.A. aggiornamento tecnici 3° Livello. Già al mattino, appena sveglia, ho detto a me stessa: "Devo scrivere un libro per le donne su questo metodo".
«E così mi sono messa subito all'opera: ero così in fibrillazione che avrei voluto scriverlo in tre giorni, mi sentivo un vulcano che stava per esplodere, dovevo assolutamente mettere su carta quello che mi stava ribollendo dentro, non riuscivo nemmeno a dormire tranquillamente, mi svegliavo alle 2, 3 di notte e accendevo il computer per mettermi a scrivere.
«Avevo già in mente l’intero progetto, dalle fotografie agli argomenti che avrei trattato, dovevo solo procedere alla stesura del testo, riordinarlo in capitoli e farli correggere. Avvertivo un senso di urgenza mai provato prima. Sentivo di doverlo fare e quello era il momento giusto, non potevo rimandare nemmeno di un giorno.»
Partiamo dal titolo: che cosa indica l’acronimo M.G.A. e in cosa consiste brevemente?
«M.G.A. è l’acronimo di Metodo Globale di Autodifesa, è appunto un metodo, ideato dai Maestri designati dalla federazione ancora nel 1998, basato su alcune tecniche e movimenti presi dal Judo, Karate, Aikido, Jujitsu e dalla lotta (quelle che richiamano il principio della cedevolezza), che si pone l’obiettivo di fornire a chi lo pratica un valido ed efficace sistema di autodifesa, con un occhio alla legalità. La novità proposta nella pubblicazione è l'attenzione riservata alle donne, a partire dalla scelta di una docente con cui potersi identificare e avere maggiore familiarità.»
Lei è maestra di Ju jitsu 5° DAN, nonché fiduciaria Ju-jitsu Comitato Fijlkam per la provincia di Trento, Istruttrice di judo 4° DAN e istruttrice 3° liv. MGA. In cosa sostanzialmente si differenziano queste tre discipline, qual è il loro approccio nell’affrontare lo studio della difesa?
«Ju jitsu, Judo e M.G.A., sono esattamente il primo l'origine del secondo, il terzo l'unione dei primi due assieme alle altre discipline affiliate alla Fijlkam. Ju jitsu, letteralmente dolce arte, nasce nella notte dei tempi, durante il lungo Medioevo giapponese verrà rielaborato e reso "via della cedevolezza" dal M° Jigoro Kano, quando i Samurai erano oramai decaduti e combattere per salvare imperatore e onore non serviva più.»
Potrebbe ricordare alcuni fra i prestigiosi risultati ottenuti in occasione delle importanti gare sportive a cui ha preso parte con suo fratello nel 2019?
«Negli ultimi 5 anni io e mio fratello Giovanni abbiamo voluto rimetterci in gioco, non solo per vincere medaglie ma per essere un esempio positivo per i nostri ragazzi in palestra. Vogliamo far capire che si può sempre migliorare e provare a puntare in alto, certo con sacrificio, determinazione e passione, ma se si sceglie un obiettivo poi si deve fare di tutto per raggiungerlo.
«Nel 2019 abbiamo avuto dei buoni risultati sia in campo nazionale che internazionale, 4 ori, Bruxelles, Pordenone, Reggio Emilia e Catania, 2 argenti europei a Las Palmas e 1 bronzo Mondiale a Chungiu in Korea a settembre; il 10 novembre abbiamo partecipato ai Campionati Italiani a Vittorio Veneto dove ci siamo qualificati al primo posto. Siamo ovviamente molto orgogliosi e felici di aver portato ancora una volta i colori del Trentino sul podio (e stavolta un podio importante, quello nazionale!). Si è così conclusa un'ottima stagione che ci ha visti portare a casa 5 medaglie d'oro, 7 d'argento e 2 di bronzo.»
Paola Mora, Giovanni Malagò, Angelica Tarabelli e Domenico Falcone (Presidente F.I.J.L.K.A.M).
Quanto è importante sapersi difendere in un mondo complesso come il nostro, dove le donne sono spesso vittime inermi?
«La prima difesa come ho scritto nel mio libro è la prevenzione, cercando di stare attente a ciò che ci circonda e a non farci sorprendere; potremmo, per quanto riguarda una probabile aggressione, non essere considerate delle papabili prede.
«Il discorso ovviamente cambia se parliamo di violenza tra le mura domestiche o aggressioni fatte da parte di ex fidanzati o mariti, in quanto a causa della situazione di coinvolgimento emotivo le dinamiche sono da trattare con altri parametri.
«Sapersi difendere è sicuramente importante e partecipare a un corso di M.G.A. può essere un valido aiuto per la crescita dell'autostima personale e per maturare la consapevolezza di non considerarsi vittime predestinate e inermi.»
Quali sono i prossimi importanti appuntamenti in ambito sportivo fissati in calendario?
«Abbiamo già iniziato gli allenamenti per la prossima imminente stagione, il 19 gennaio inizierà a Giaveno il Grand Prix italiano che darà il via ufficiale al tour nazionale (il quale dopo le varie tappe previste in varie località della nostra bella penisola si concluderà il prossimo 31 ottobre al Pala Pellicone, Lido di Ostia).
«Il Primo marzo invece inizierà il Tour Europeo in Belgio a Louvain-la-Neuve, una cittadina universitaria vicina a Bruxelles, e che passando da Pordenone alla Francia, finirà con i Campionati Europei e l'Open d'Europa il 6 e 7 giugno a Varsavia, in Polonia. Sempre in Polonia, esattamente a Cracovia, il primo settembre si svolgerà il Campionato del Mondo di Judo Kata 2020. Sia per gli Europei che per i Mondiali siamo già qualificati di diritto.
«Mi rimane un sogno, quello di poter partecipare un giorno alle Olimpiadi dopo aver vinto l'oro europeo e quello mondiale, a quel punto potrei forse ritenermi soddisfatta!»
Daniela Larentis - [email protected]