Nel 2017 gli infortuni sul lavoro sono aumentati dello 0,3 percento

Aumentare gli accorgimenti in tema di sicurezza nelle zone di maggiore produttività, come Lombardia, Emilia Romagna, Veneto e Trentino Alto Adige.

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Nel 2017, in base ai dati raccolti dall'INAIL, si è registrato un aumento degli infortuni sul lavoro.
Rispetto al 2016 si è verificato un incremento dei casi di infortunio dello 0,3% in più, vale a dire circa 2.000 casi in più.
Una tendenza al rialzo si riscontra anche per quanto riguarda il numero dei morti sul lavoro: rispetto ai 1.104 casi del 2016 si è verificato un aumento di circa il 2%, con 17 morti registrate, con dati aggiornati al 30 novembre.
 
Dallo studio dei dati statistici, risulta che l'aumento dei casi di infortunio si registrano proprio nelle aziende appartenenti ai settori in piena espansione economica, come ad esempio il settore metalmeccanico, dei trasporti, metallurgico, mentre i settori che fanno registrare meno casi di infortunio sono il settore agricolo, della Pubblica Amministrazione, della Sanità e delle assicurazioni.
 
Dal punto di vista geografico invece, risulta più sicure le regioni del sud Italia, come ad esempio il Molise e la Puglia, mentre gli aumenti di percentuale si sono registrati maggiormente nelle zone con una maggiore produttività, ovvero le regioni industriali settentrionali della Lombardia, Emilia Romagna, Veneto e Trentino Alto Adige.
 
 La legge sulla sicurezza 
La legge tutela il diritto del lavoratore della sicurezza sul posto di lavoro, con un'ampia normativa.
La disciplina in merito è contenuta nel Testo Unico 81/2008 e successive modifiche, dove sono fissati obblighi sia per le aziende che per gli stessi lavoratori.
 
Lo scopo della normativa è quello di rendere più sicuri i luoghi di lavoro attraverso delle misure volte ad evitare di esporre il lavoratore a rischi connessi allo svolgimento dell'attività lavorativa.
Con questo si intende non solo la tutela dell'integrità fisica del lavoratore, ma anche quella psichica e dei valori umani.

I soggetti interessati sono sia il datore di lavoro, ossia il soggetto titolare del rapporto di lavoro con il lavoratore, che il lavoratore, ossia colui che presta la propria attività, anche senza ottenere retribuzione, ma anche al solo scopo di apprendimento di un mestiere o per assolvere attività di solidarietà.
 
 Gli adempimenti stabiliti dalla legge sono essenzialmente i seguenti 
• redazione di un documento di valutazione dei rischi, che deve essere prodotto prima di iniziare una qualsiasi attività, che deve contenere un'analisi dei rischi connessi all'attività lavorativa e le misure adottate per contrastarli;
• nomina di un responsabile per la prevenzione e la protezione dai rischi di lavoro;
• nomina di un rappresentante dei lavoratori per la tutela della sicurezza sul lavoro;
• nomina di una squadra antincendio e di una squadra di primo soccorso, oltre alla designazione del medico competente nel caso in cui l'attività svolta richieda una sorveglianza medica;
• formazione obbligatoria del lavoratore in materia di sicurezza sul lavoro, che deve essere effettuata al momento dell'assunzione e consiste in un corso della durata di 6 ore.
 
 Sicurezza ed abbigliamento professionale 
In termini di sicurezza sul lavoro è importante anche l'abbigliamento professionale per il lavoro, soprattutto in determinati settori di attività.
Il datore di lavoro è obbligato a dotare il lavoratore di abiti idonei allo svolgimento delle mansioni.
 
Ad esempio, coloro che lavoro in luoghi trafficati, come ad esempio strade sia urbane che extra urbane, aeroporti, ferrovie devono indossare abiti di colore fluorescente o a bande rifrangenti, affinché siano ben visibili; lavoratori che operano vicino fonti di calore devono indossare indumenti ignifughi.
 
Tutti coloro che operano vicino macchinari automatici, devono indossare capi che possono essere sfilati con facilità nel caso in cui si impigliassero alla macchina.
È un diritto del lavoratore indossare abiti idonei allo svolgimento delle proprie mansioni allo scopo di ridurre al minimo i rischi di incidenti invalidanti e nei casi peggiori mortali.