In ricordo di Luigi Vecchio (Gigi) – Di Paolo Farinati
È stato uno dei grandi atleti di quella mitica squadra di pallamano che diede a Rovereto ben quattro scudetti, quattro Coppa Italia e moltissime altre vittorie
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Da buon alpino Luigi Vecchio, per tutti noi semplicemente Gigi, è andato avanti.
Coraggioso come sempre, tenace contro la malattia, in silenzio come è di pochi.
Gigi è stato uno dei grandissimi atleti di quella mitica squadra di pallamano che ha dato a Rovereto ben quattro scudetti, quattro Coppa Italia e moltissime altre vittorie.
Amò subito questo sport, portato a Rovereto dal compianto prof. Angelo Marchetti, e che ebbe all’oratorio Rosmini il suo primo palcoscenico.
Gigi si mostrò fin da subito giovane molto dotato tecnicamente, un centrale di ruolo ricco di fantasia e di un’intelligenza di gioco assai rare.
Indimenticabili rimarranno i suoi imprevedibili tiri dal basso, essendo dotato di un avambraccio e di un polso molto potenti. I suoi vincenti rigori in tuffo hanno fatto scuola a Rovereto e in tutta Italia.
Vestì per parecchie volte la maglia azzurra. Con il crescere della sua esperienza fu atleta capace di occupare più ruoli di terzino e di pivot, e sempre con egregi risultati.
Alcuni di noi, tra cui io, lo chiamavamo Professore, lui diplomato all’ISEF e poi stimato docente di educazione fisica prima a Riva del Garda e poi a Dro.
Era lui che spesso si avvicinava a noi atleti più giovani, che ci affacciavamo alla prima squadra, durante le lunghe trasferte in treno o in pullman.
Per conoscerci di più, per motivarci a dare il meglio, per farci capire cosa significava far parte dello squadrone dell’H.C. Volani Rovereto.
È anche grazie a lui che assieme ad altri miei coetanei ho amato la pallamano. Era un gruppo fantastico, che anche fuori dall’attività sportiva si ritrovava, si amalgamava e cresceva nella vita.
Nell’annata sportiva 1982/83 Gigi fu scelto quale allenatore della Pallamano Mezzocorona, che allora militava in Serie C, ma con concrete ambizioni di salire in Serie B. Mi chiese di seguirlo per dare un contributo a quel significativo obiettivo.
La cosa mi stimolò subito molto e, d’accordo con la mia società di Rovereto, accettai. Fu una stagione straordinaria, ricca di grandi soddisfazioni.
Gigi seppe creare un gruppo affiatato e solido negli obiettivi. Fummo promossi in Serie B nazionale per la gioia immensa di tutti noi, Gigi in testa.
Gigi è stato atleta unico per capacità e determinazione, un tecnico severo il giusto ma corretto verso tutti, un uomo generoso e coraggioso, che amava stare tra la gente, dal carattere solare, sempre pronto alla battuta e allo scherzo, per sdrammatizzare ogni situazione come pure per dare il consiglio tanto atteso.
Caro Gigi, siamo in tanti a darti l’ultimo saluto con le lacrime agli occhi, abbracciando con grande affetto le Tue amatissime Sandra e Daniela. Grazie Professore, riposa in pace.
Paolo Farinati