Storie di donne, letteratura di genere/ 134 – Di Luciana Grillo

D. Larentis e N. Clementi, Un amore in piazza – Un intreccio d’amore descritto con precisione dalle autrici e illustrati con maestria da Matteo Boato

Titolo: Un amore in piazza
Autrici: Larentis Daniela e Clementi Nadia
 
Editore: Reverdito 2016
Genere: Narrativa
 
Pagine: 236, illustrato, brossura
Prezzo di copertina: € 12,00
 
Sophia e Jorgen si incontrano casualmente a Berlino, lei giornalista italiana e lui architetto danese.
Cenano insieme, conversano amabilmente di ambiente e di sostenibilità, di benessere psicofisico e di nuovi materiali da costruzione e si danno appuntamento per il giorno successivo.
Ma Jorgen non si presenta. Sophia, delusa da un comportamento che non si aspetta, al momento «non sentimentalmente legata a nessuno», si sente attraversare da un’ansia di libertà mai provata prima… pensa a come sarebbe e cosa farebbe se fosse un uomo.
E decide di scegliere un nome maschile e di trovare potenziali vittime sul web: diventa David ed è un professore di filosofia, materia che a scuola aveva molto amato.
Per il viso, prende in prestito le sembianze del suo amico Luca e… parte alla conquista di una donna!
La trova dopo qualche ricerca, le sembra bella e raffinata, si chiama Julie, è single, è un medico.
 
La storia incuriosisce i lettori e le lettrici: la conoscenza virtuale tra David e Julie procede con regolarità, anche se Sophia, quando smette i panni di David, pensa a Jorgen e si sente in qualche modo tradita.
Le autrici ambientano la storia a Trento, descrivono luoghi, case, atmosfere…e poi velocemente si spostano, come quando Sophia diventa David e si inventa residente a Innsbruck.
Con Julie, che abita a Saint Malo, parla in inglese: si raccontano i loro pensieri, entrambi ammettono che esiste una realtà vera ed una apparente.
D’altra parte, come David potrebbe non ammetterlo, se proprio lei/lui ne è la prova vivente?
Sophia, in questo ruolo doppio, falso, sa di essere «vera», sa che a nessuno direbbe ciò che dice a Julie, con nessuno si aprirebbe come con questa donna sconosciuta.
 
Forse è vero che si deve diventare «falsi» per essere «veri»!
Intanto Jorgen ripensa alla giornalista italiana incontrata in un anonimo ristorante di Berlino, a quella ragazza che ha baciato prima di salutarla, alla quale ha dato appuntamento per il giorno dopo… ma l’improvvisa morte del padre aveva scombinato le carte!
Le conversazioni fra David e Julie proseguono, con reciproco interesse, «sentirsi via chat con Julie ormai era da tempo un appuntamento fisso. Era bello potersi aprire con qualcuno…senza paura di essere per questo giudicata… C’erano argomenti che più di tutti intrigavano Sophia e che erano collegati al rapporto fra uomini e donne, un terreno insidioso per lei che si fingeva uomo…»
Anche Jorgen, in realtà, «sistematicamente inventava scuse per declinare i pressanti inviti a trascorrere serate mondane. Era stufo… e poi non aveva più voglia di conoscere nuove donne: da quando si era imbattuto in Sophia le apparivano tutte così monotone e scontate…»
 
La finzione però non può durare troppo a lungo, gli incontri virtuali sono piacevoli, ma insufficienti a creare un rapporto «vero», nonostante sia nata tra i due una sorta di «intimità spirituale», perciò David e Julie decidono di conoscersi davvero, e scelgono di farlo a Parigi, nella magnifica place de la Concorde.
Certo, per entrambi è imbarazzante, complicato, problematico…visto che tutti e due indossavano altri nomi per chattare.
Una piccola striscia di stoffa blu legata al polso sarebbe stato il segnale per riconoscersi: Sophia «arrivò con un leggero anticipo… avvertì una strana sensazione, come se stesse per capitarle qualcosa di assolutamente imprevedibile.
Jorgen «non riusciva a capire cosa lo avesse spinto… nella speranza di incontrare un altro uomo, David. Un uomo che in quel preciso istante lo pensava donna…»
 
Il nodo sta per sbrogliarsi, la conclusione è quella che i lettori si aspettano, mentre i protagonisti passano in rassegna «tutti i polsi nel raggio di qualche metro, alla ricerca di un lembo di stoffa blu…».
Infine i due (o i quattro?) si ritrovano «e tutto assunse un senso… in un caldo intreccio di emozioni…».
Il romanzo si legge volentieri, mentre con la fantasia si rivedono luoghi belli e suggestivi, descritti con precisione dalle autrici e illustrati con maestria da Matteo Boato che ci fa entrare nei palazzi di Berlino o Parigi o Copenhagen, ci fa girovagare a Saint Malo, ci fa incontrare i protagonisti e le loro ombre.
E mai ombre sono state più vere!
 
Luciana Grillo – [email protected]
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