E' un privilegio poter pronunciare, a
nome di tutti i trentini, una parola di saluto e di gratitudine in
onore di Alcide Berloffa. Un grande di queste nostre terre tra i
monti, che ha saputo onorare il mestiere del politico, ispirandosi
ad una solida idea cattolico-democratica e incarnandola in uno
stile di vita coerente ed esemplare, nel pubblico e nel
privato.
Un grande capace di molto coraggio. Il coraggio del compromesso,
della paziente e faticosa costruzione di percorsi di pace; il
coraggio di una 'visione', tenacemente perseguita anche nei momenti
drammatici, nei quali i meno coraggiosi, spesso, cedono alle
pulsioni radicali, foriere di qualche effimera popolarità ma anche
di insidie per il bene comune.
Quel bene comune che Alcide Berloffa ha sempre servito, dando senso
e valore alla sua stessa particolare biografia.
Era, infatti, un trentino ma, insieme, anche un italiano di
Bolzano. Pensiamo agli anni difficili: visse come trentino la
situazione dei trentini che non potevano essere fuori, «Los», e
insieme, come italiano di Bolzano, la situazione dei suoi
concittadini chiamati a maturare autonomamente la coscienza di
essere Gruppo in una terra naturalmente plurale, a confronto con un
Gruppo minoritario in Italia ma largamente maggioritario in
provincia.
E' stata, quella di Alcide Berloffa, una esperienza straordinaria e
peculiare, condotta con equilibrio, saggezza, spesso con
sofferenza. Una esperienza che andrà sicuramente ripresa e
studiata, al fine di aggiungere nuovi capitoli alla rilettura
comune della storia recente di questa nostra terra.
Vi è infatti, in questa come in altre analoghe esperienze, la
radice della civiltà delle relazioni tra i Gruppi, valore
fondamentale di quella 'costituzione materiale' senza della quale
la nostra Autonomia rischia di diventare mera 'potenza
amministrativa'.
Anche per questo, siamo dunque qui, oggi, a dire il nostro commosso
e sincero grazie ad Alcide Berloffa. Ma anche a chiedergli scusa se
in qualche passaggio il Trentino non è stato all'altezza delle sue
responsabilità ed ha concorso, così, a determinare quei momenti di
solitudine e di sofferenza che spesso connotano la vita dei
Grandi.
E' accaduto quando i trentini hanno smarrito il senso della propria
storia e del proprio ruolo nell'ambito del grande disegno
dell'Accordo di Parigi; quando hanno scavalcato gli italiani di
Bolzano sul terreno pernicioso del nazionalismo, incapaci di
cogliere la complessità della questione sudtirolese oppure quando
un surplus di pragmatismo li ha indotti ad un rapporto esclusivo,
di mero potere, col gruppo di lingua tedesca.
Alcide e gli amici a lui più vicini, col loro esempio e con la loro
parola, ci hanno aiutato a riflettere su questi passaggi storici e
a ritrovare lentamente la 'via giusta', quella che insieme stiamo
percorrendo, quella che insieme vogliamo continuare a
percorrere.
Più volte, in questi giorni, il ricordo di Alcide Berloffa si è
intrecciato, quasi naturalmente, con quello di altri tre grandi
che, pur con ruoli e provenienze diverse, hanno camminato con lui,
fianco a fianco, sulla stessa strada: Silvius Magnago, Bruno
Kessler, Aldo Moro. Simboli di stagioni straordinarie, capaci di
profezia, di disegno, di profondità nel pensiero e nell'azione;
quasi abitanti di un pianeta diverso rispetto a quello che ogni
giorno percepiamo dalle cronache.
Spetta a noi, al contrario, sentire Alcide come compagno di
viaggio, vicino e solidale.
Spetta a noi, che abbiamo la fortuna di sedere sulle spalle di
questi giganti, interpretarne almeno in parte la testimonianza e,
pur in un epoca così strana come la nostra, saper distinguere negli
orizzonti sgranati ed incerti la filigrana di un disegno sottile ma
duraturo, il suo disegno: quello del rispetto e della convivenza
fra i diversi Gruppi, dentro la casa comune di queste nostre Terre
tra i monti, con le loro lingue, le loro storie, i loro valori
religiosi e civili; con la loro Autonomia intesa come grande sogno
collettivo, del quale tutti essere orgogliosi e fieri e tutti, con
la propria identità, sentirsi pienamente partecipi.
Grazie Alcide.
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