100 anni dopo i loro discendenti sui luoghi dell'esodo
Ritorno in Boemia: in Repubblica Ceca il ricordo dei profughi trentini
A un secolo di distanza vogliamo esprimere la nostra riconoscenza a tutto il popolo ceco. Auspichiamo che attraverso il ricordo della tragedia della prima guerra mondiale si possa oggi costruire un'Europa fondata sulla fratellanza e libera dai nazionalismi. Solo così potremo dimostrare di avere appreso la lezione che la Storia ci ha consegnato e onorare la memoria di tutte le vittime. |
Oltre cento trentini - provenienti in gran parte dalla Val di Ledro e dalla Val di Gresta - si sono recati in Boemia durante questo fine settimana per ricordare i profughi che, dopo la dichiarazione di guerra italiana all'Austria del 24 maggio 1915, vennero sfollati da numerosi paesi del Trentino, allora austriaco.
Furono oltre centomila i profughi, in gran parte donne, anziani e bambini - che vennero trasferiti nelle città di legno di Braunau e Mitterndorf ma anche e soprattutto in diverse municipalità della Boemia e della Moravia.
Una parte minore di abitanti venne evacuata dall'esercito italiano e trasferita nel Regno d'Italia.
Numerosi gli incontri istituzionali previsti, nel corso dei quali le autorità locali hanno incontrato i discendenti dei profughi trentini.
Ieri sera a Praga si è tenuta un'importante cerimonia presso l'Istituto italiano di cultura, alla presenza dell'Ambasciatore d'Italia e di alcune tra le più alte autorità della Repubblica Ceca, con la presentazione della mostra fotografica «Boemia mia» (foto in basso).
Subito dopo, il concerto della Guardia del castello di Praga e della Polizia della Repubblica Ceca. Molto apprezzata inoltre l'esibizione del gruppo musicale trentino Boehmische Judicarien.
Oggi sono in corso le visite alcuni cimiteri (Doksy, Rakovnik, Bustehrad, Novy Knin, Chynava) dove riposano i profughi originari della nostra terra.
Stamane si è tenuto inoltre un incontro con il sindaco di Blatna, cittadina a sud di Praga dove vennero sfollati molti trentini originari della Val di Gresta.
Domattina, a conclusione dell'evento, si terrà la Santa Messa al Santuario di Svata Hora (Pribram) in ricordo di tutti i profughi trentini morti durante l'esodo in Boemia e Moravia, con la posa di una targa a ricordo del centenario della partenza.
«Questi sono giorni di lutto per la nostra terra. Ogni guerra rappresenta una grande sconfitta per l'umanità.
«Eppure nella sofferenza di quella tragedia i nostri antenati trovarono l'affetto e la solidarietà delle popolazioni locali. Per questo, a un secolo di distanza, vogliamo esprimere un segno di profonda riconoscenza a tutto il popolo ceco, – ha sottolineato nei diversi incontri Lorenzo Baratter portando il saluto del Presidente della Provincia Autonoma di Trento e della Regione Trentino - Alto Adige/Südtirol Ugo Rossi.
«Auspichiamo che attraverso il ricordo di una tale tragedia si possa oggi costruire un'Europa fondata sulla fratellanza e libera dai nazionalismi. Solo così potremo dimostrare di avere appreso la lezione che la Storia ci ha consegnato e onorare la memoria di tutte le vittime.»