Gentiloni in visita nelle zone colpite dal sisma incontra i militari

Sono recentemente stati incaricati a rimuovere le macerie del terremoto di un anno fa

Sono 100 i militari, impegnanti in attività di demolizione, di rimozione e di trasporto delle macerie che hanno incontrato il Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, accompagnato dal Capo di Stato Maggiore della Difesa Gen. Claudio Graziano in visita ad Arquata del Tronto.
Dal 10 di agosto infatti, nei comuni dell'Italia centrale colpiti dal terremoto un anno fa, il ministero della Difesa su disposizioni del ministro Roberta Pinotti ha schierato un Task Group che con il suo personale, i suoi mezzi e l'expertise dei suoi uomini contribuirà a dare risposta a questa ulteriore emergenza connessa al terremoto dell'agosto 2016.
Le attività dei militari saranno in concorso col dipartimento della protezione civile e in coordinamento con le altre amministrazioni dello Stato.
 
«Con l'impegno di tutti ce la possiamo fare» è lo sprone del Presidente del Consiglio che ha espresso riconoscenza al lavoro del ministero e del personale del genio dell'Esercito impegnato.
Nei prossimi giorni, i militari provvederanno alle demolizioni e al trasporto delle macerie verso l'area di stoccaggio del comune di Monteprandone (AP).
Il Task Group nelle prossime settimane raggiungerà il numero di 300 militari e 190 mezzi, con cui costituirà due ulteriori unità, che opereranno, rispettivamente, nella provincia di macerata e nelle zone tra Lazio e Abruzzo.
 
Il Task Group incontrato oggi dal Premier è la continuazione dell'impegno che già dalle prime ore dopo il sisma il Ministero della Difesa aveva posto in essere a soccorso delle popolazioni.
Nell'immediatezza del sisma del 24 agosto scorso, le Forze Armate intervennero con un dispositivo che raggiunse in breve tempo circa 1.800 unità e oltre 500 mezzi per lo svolgimento di attività di soccorso alla popolazione, di ripristino della viabilità e delle infrastrutture essenziali, di vigilanza anti-sciacallaggio, di confezionamento e distribuzione del vitto.
Impegno che arrivò fino ai lavori di urbanizzazione per le soluzioni abitative d'emergenza, alle verifiche di stabilità di edifici pubblici e privati, nonché al recupero di opere d'arte.
Nel perdurare dell'emergenza gli uomini della Difesa schierati raggiunsero le 3.300 unità.