Sul Mediterraneo si addensano i venti di guerra
A Parigi il summit ha deciso l'intervento contro Gheddafi Gli aerei francesi hanno aperto il fuoco
Al Summit di Parigi, i Paesi che
hanno deciso di ottemperare alla risoluzione dell'ONU hanno
concordato oggi le modalità di intervento militare contro la
Libia.
I Paesi più determinati sono la Francia, il Regno Unito e gli Stati
Uniti. A seguire tanti altri Paesi Europei, tra i quali non c'è la
Germania.
Da parte nostra, l'Italia ha deciso anche per l'intervento armato e
non solo per la messa a disposizione delle basi aeronavali.
Berlusconi (sorretto da una inaspettata determinazione del
Presidente Napolitano) ha detto che le nostre Forze Armate sono
pronte per qualsiasi iniziativa che dovesse venire presa di comune
accordo con gli alleati, compresa dunque l'azione aerea sui cieli
della Libia.
Il Presidente del Consiglio, tuttavia, si dice ancora ottimista,
ritenendo che Gheddafi manterrà il cessate il fuoco.
La basi italiane messe in allerta nel nostro Paese sono ormai
sette, tra le quali quella di Aviano, che come si sa rappresenta la
punta più avanzata per l'aviazione americana.
Non solo. La portaerei Garibaldi (nella foto), adesso ha levato le
ancore da Taranto e si è portata nel Canale di Sicilia, dove si
riunisce con le altre navi da guerra della marina Militare Italiana
e si dispone con la 6ª Flotta degli Stati Uniti e le altre unità
francesi e britanniche.
Aerei caccia e da bombardamento sono stati inviati in Sicilia dalle
basi di Piacenza e di Grosseto, oltre a un aereo da rifornimento in
volo.
Il teatro è pronto e basta pochissimo perché dalla guerra
minacciata si passi a quella guerreggiata.
Aerei francesi hanno già apero il fuoco.
Noi restiamo sempre nella speranza che Gheddafi mantenga la parola
data e che le Forze Armate della Nato rimangano inoperative fino
alla chiusura della crisi libica.
Domina tuttavia l'impressione che la macchina bellica sia
inarrestabile, proprio perché sembra giunta quella maledetta
occasione che molti paesi occidentali aspettavano per liquidare il
regime di Gheddafi.