Mostra ventennale Gruppo Acquerellisti Trentini – Di D. Larentis
Inaugurata lunedì 10 dicembre a Trento, ripercorre in parte la storia del Gruppo – Sarà visitabile presso lo Spazio Foyer di via Galilei fino al 22 dicembre 2018
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È appena stata inaugurata a Trento, presso lo Spazio Foyer di via G. Galilei 26, la mostra organizzata per celebrare il ventennale del Gruppo Acquerellisti Trentini (G.A.T.). Sarà visitabile fino al 22 dicembre 2018 nei seguenti orari di apertura: tutti i giorni dalle 10-12|16-19.
Si tratta di un percorso espositivo lungo il quale è possibile ricostruire in parte la storia del gruppo, nato nel 1998 con il preciso scopo di promuovere la conoscenza e la diffusione dell’acquerello, una tecnica che si presta ad ottenere un risultato molto piacevole e in breve tempo, ma che è anche ritenuta una fra le più impegnative da imparare, infatti non permette la correzione di eventuali errori. In tutti questi lunghi anni sono più di una cinquantina le esposizioni organizzate dall’associazione.
Fra i vari artisti vogliamo ricordare innanzitutto una pittrice molto amata, Lina Pasqualetti Bezzi. Prima Presidente, ora Presidente onoraria dell’associazione, è stata una dei soci fondatori con Luigi Bevilacqua e Carla Corradi.
Diplomata al Magistero d’Arte di Venezia nel 1961, si iscrive lo stesso anno all’Accademia Belle Arti di Venezia. Insegna materie artistiche fino agli inizi degli anni Ottanta e nel corso degli anni partecipa a più di 150 mostre, collettive e personali in Italia, Messico, Argentina, Brasile, ottenendo medaglie d’oro e d’argento, nonché numerosissimi riconoscimenti (fa parte anche del gruppo «UCAI» e del gruppo «La Cerchia d’artisti trentini»).
L'inaugurazione.
Sottolinea a proposito di questa tecnica tanto amata: «Il tempo scorre veloce, troppo. Anche per il Gruppo Acquerellisti Trentini è giunto il momento di fermarsi a considerare quello che è stato fatto.
«Sono trascorsi vent’anni dal 1998, quando, dopo un’esperienza pittorica fatta insieme, si è creato un gruppo di acquerello, per non disperdere le esperienze condivise e la soddisfazione di crescere nell’acquerello e nell’amicizia.
«Tale tecnica è fantastica e inesauribile nei risultati creativi: luci, trasparenze, colori delicati, forti, vellutati, puliti. Un pigmento molto duttile.»
L’attuale Presidente del Gruppo Acquerellisti Trentini è Enrica Buratti Rossi (foto seguente), una stimata pittrice che ha seguito nel corso degli anni svariati corsi di disegno e pittura con diversi insegnanti non solo trentini, partecipando a numerose collettive; la sua è una personalità eclettica: ex insegnante di lettere, si occupa da sempre di eventi culturali (fondatrice e Presidente fino a pochi mesi fa del Circolo Culturale Cognola), oltre a dipingere scrive in prosa e poesia, ha ricevuto numerosissimi premi e riconoscimenti in concorsi letterari, è presente in molte antologie con poesie e racconti e con un suo capitolo nel libro da lei promosso, «Il vento della storia. Ritratti di famiglia a Villa Clementi, autori Festi-Merker».
Ha pubblicato due libri di versi «Foglie di stagioni diverse» e «L’incantato respiro del mondo», un libro storico-fotografico «Tante immagini e una storia. Cognola e il ’900».
La pittrice nel suo intervento critico si interroga su cosa sia la pittura, se gioco o impegno.
«Innanzitutto mi piace sottolineare, di quest’arte, la dimensione ludica, amatoriale, tipica di ciò che si fa per passione arricchendo il tempo libero e cullando lo spirito.
«Nel contempo però – sottolinea Enrica Buratti Rossi – ribadisco, e con forza, che essa è anche impegno, che in alcuni casi diventa professionale.
«Nello specifico poi la pittura prediletta dal Gruppo Acquerellisti Trenini, che è appunto l’acquerello, non si può certo improvvisare, perché non è pittura facile.
«Si deve imparare con molta costanza e pazienza, perché spesso l’acqua di cui il colore si ciba, gioca scherzi imprevedibili sulla carta con risultati a volte non voluti, deludenti, in cui la luce o il bianco quasi scompaiono spenti da una pennellata di troppo; e allora bisogna rifare, perché, a differenza di altre tecniche, il dipinto non si può correggere.
«Se non c’è la passione quindi, o un gruppo di persone con lo stesso interesse per questo tipo di espressione pittorica con cui essere in sintonia, che sproni e sostenga, è facile sentirsi sconfitti e desistere.»
Un’altra pittrice molto apprezzata è Wilma De Nadai Ianeselli (foto qui sopra), nel Consiglio Direttivo fin dal 1998, dal 2012 Vice Presidente del G.A.T.. è sempre stata molto attiva nella vita associativa del Gruppo, donando il suo tempo e le sue competenze con grande generosità (fa parte anche del Gruppo Belle Arti La Fontana di Gardolo e del suo Consiglio Direttivo).
Comincia giovane a dipingere come autodidatta, nel 1997 approfondisce l’acquerello seguendo i corsi della pittrice Lina Pasqualetti Bezzi, integrati con altri di disegno, ornato e storia dell’arte. Partecipa poi a diversi corsi con gli artisti Reinhard Ploner ed Elena Pircali. Conta al suo attivo anche delle importanti personali, oltre alle numerose collettive, sia in Italia che all’estero.
Alcune sue opere sono visibili in alcune sale comunali del Trentino.
La padronanza della tecnica e le varie esperienze e sensibilità artistiche rendono questa esposizione interessante, offrendo ai visitatori la possibilità di osservare opere molto diverse fra loro, ognuna delle quali colpisce l’attenzione per la trasparenza e per la luce che sembra emanare.
Gli artisti in mostra sono tanti e ognuno ha affinato nel tempo il suo personale stile, non potendoli purtroppo ricordare nel dettaglio tutti (prossimamente ad alcuni cercheremo di dedicare un approfondimento a parte) ne citiamo almeno i nomi: Renata Vittoria Albertini, Maria Rita Ansuini, Luca Beltrami, Luigi Bevilacqua, Pietro Bolner, Enrica Buratti Rossi, Rosanna Camurri Cobbe, Vilma Casagrande Dallabrida, Wilma De Nadai Ianeselli, Michela Galione, Sandro Giordani, Raffaella Keller, Daniela Larentis, Licia Marampon Foches, Lina Pasqualetti Bezzi, Franca Rebuffat Viola, Biancamaria Zambiasi.
L’acquerello è trasparente non solo dal punto di vista del colore. Come abbiamo ricordato in più occasioni è una tecnica attraverso la quale è possibile trasferire per mezzo di rapide pennellate l’idea di trasparenza, un pensiero che potrebbe ricondurre idealmente a comportamenti etici, a condotte oneste e trasparenti, valori verso cui tendere nella nostra società.
In conclusione, è una tecnica che, come rivela lo stesso nome, è realizzabile attraverso l’uso sapiente dell’acqua, una grande risorsa naturale da cui dipende la vita di tutti gli esseri viventi.
Una risorsa non certo infinita.
Forse, percorrendo la sala espositiva, nell’ammirare le opere esposte qualcuno penserà anche a questo.
Daniela Larentis - [email protected]