Impianti a fune, «c'è unitarietà per il rinnovo del contratto»
Montani (Filt Cgil del Trentino): tra le proposte l'introduzione della clausola sociale e salvaguardia dei salari
Accordo raggiunto ieri tra Filt Cgil Fit Cisl e Uil Trasporti sulla piattaforma per il rinnovo del contratto dei lavoratori degli impianti a fune.
Il comparto in Trentino occupa circa mille addetti, 10mila a livello nazionale, ma alimenta un significativo indotto, coinvolgendo circa 5mila lavoratori solo in provincia.
Il settore insieme all'indotto, inoltre, ha contribuito in questi anni all'economia delle valli.
Il documento unitario che le organizzazioni porranno al tavolo della trattativa con le controparti prevede, tra i vari punti, l'introduzione anche in questo settore della clausola sociale, cioè la garanzia per il lavoratore, in caso di chiusura dell'azienda, di essere riassunto dal nuovo gestore con le stesse condizioni normative e salariali.
«E' un passaggio importante che salvaguarda i lavoratori e le loro famiglie – spiega Stefano Montani, segretario della Filt Cgil del Trentino –. Per noi è fondamentale che venga esteso anche agli addetti del fune, che in caso di chiusura e subentro di una nuova realtà si troverebbero a ripartire da zero, con un contratto a tutele crescenti.»
Tra gli altri punti la tutela salariale per recupero potere acquisto e il rilancio della contrattazione di secondo livello.
«La contrattazione di secondo livello e soprattutto quella aziendale – insiste Montani – è uno strumento fondamentale per definire condizioni migliorative per i dipendenti sia sul piano normativo sia economico.»
L'obiettivo delle organizzazioni sindacali è firmare il rinnovo prima della naturale scadenza dell'attuale contratto, cioè il 30 aprile.
Per questa ragione Filt Cgil Fit Cisl e Uil Trasporti sperano di avviare la trattativa già a febbraio.