Celebrato il 75° anniversario della battaglia di Capo Matapan
Nella chiesa di San Biagio, a Venezia, una Santa Messa organizzata Maristudi, l'Istituto di studi marittimi della Marina
Ieri mattina, nella chiesa di San Biagio è stata celebrata una Messa per ricordare il 75° Anniversario della battaglia di Capo Matapan, combattuta la notte tra il 28 ed il 29 marzo 1941 nelle acque a sud del Peloponneso, tra una squadra navale della Regia Marina italiana, al comando dell'ammiraglio di squadra Angelo Iachino, e la Mediterranean Fleet britannica (comprendente anche alcune unità australiane), al comando dell'ammiraglio Andrew Cunningham.
«Non fu il valore ma la superiorità tecnologica a decidere le sorti dello scontro», – ha voluto ricordare l’ammiraglio Bernard al termine della celebrazione officiata dal cappellano militare Don Gianni Medot, a tutti gli intervenuti, tra i quali le figlie del sottotenente di vascello Umberto Grosso, Medaglia d'Oro al Valor Militare.
La battaglia si concluse con una netta vittoria britannica, consegnò temporaneamente alla Royal Navy il dominio del Mediterraneo ed inflisse gravissime perdite alla Marina italiana: oltre a 3 incrociatori e 2 cacciatorpediniere affondati, 1 nave da battaglia danneggiata, ben 2.331 marinai perirono e 1.163 furono fatti prigionieri.
Tale evento bellico evidenziò la necessità, da parte della Regia Marina, di affrontare un profondo ripensamento sulle sue capacità di affrontare i combattimenti notturni.
Tre fattori furono determinanti per gli inglesi: la disponibilità del radar, della portaerei e della decrittazione dei codici segreti tedeschi di comunicazione.