Vertenza Artoni, una situazione drammatica per i lavoratori
Il percorso indicato dai sindacati dopo la rinuncia del gruppo Fercam all’affitto dell’intero ramo d’azienda di Artoni – La vicenda coinvolge 3.000 lavoratori
Si è svolto il giorno 1 marzo presso il Ministero dello Sviluppo Economico, su richiesta delle Segreterie Nazionali Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti, l’incontro sulla delicata vertenza del gruppo Artoni, dopo la rinuncia del gruppo Fercam all’affitto dell’intero ramo d’azienda di Artoni.
A seguito di tale rinuncia si è verificata di fatto una condizione drammatica, lasciando i lavoratori diretti senza salario e i lavoratori indiretti, oltre che senza salario, senza lavoro.
A fronte di una lunga ed articolata trattativa su iniziativa del Ministero si è giunti ad un verbale di incontro in cui viene delineato il seguente percorso:
A - Le due società, Artoni e Fercam, sono impegnate a trovare una soluzione negoziale che preveda un affitto di ramo d’azienda con un perimetro, da individuarsi, ridotto rispetto alla proposta iniziale e con il successivo acquisto da parte di Fercam, che dovrebbe coinvolgere circa 150 lavoratori dipendenti del gruppo Artoni.
Soluzione che dovrà essere definita entro il 10 marzo prossimo venturo.
B - Il gruppo Artoni è altresì impegnato a reperire idonei strumenti per il prosieguo, anche parziale, delle attività operative correnti. In tale ottica l’Azienda attiverà l’istanza per l’accesso alla Cigs.
Le Segreterie Nazionali, preso atto dell’invito del Ministero a trovare le soluzioni sopra descritte, hanno invitato il gruppo Artoni a farsi carico delle retribuzioni pregresse di tutti i lavoratori.
Inoltre, hanno espresso la necessità di un coinvolgimento di tutte le regioni interessate per dare prospettive occupazionali e di reddito ai lavoratori indiretti e dell’indotto.
Le Parti si riuniranno il 14 marzo prossimo, alle ore 10.00, presso il MISE per la verifica degli impegni assunti dai due soggetti imprenditoriali.
Le Segreterie Nazionali rimarcano la gravità della vertenza che coinvolge circa 3.000 lavoratori, diretti ed indiretti, che potrebbero essere lasciati senza alcuna prospettiva occupazionale e salariale, stigmatizzando la gestione approssimativa dell’intera vicenda da parte del gruppo Artoni, oltre alla poca chiarezza sul percorso della definizione negoziale tra le parti imprenditoriali, iniziata con l’apertura delle procedure dell’art 47 Legge 428/90.
Le Segreterie Nazionali sono impegnate a mettere in campo tutte le iniziative possibili per la salvaguardia dei livelli occupazionali.