Siria, uccisi altri cento civili, dei quali 27 erano bambini
Confermato l’uso di gas nervini, di cui Damasco disporrebbe un arsenale formidabile
Sono un centinaio i civili uccisi nella provincia di Raqqa, Siria, nella sola giornata di oggi, dei quali 27 i bambini.
Le cifre non sono ufficiali, ma poco cambia di fronte a questo genocidio quotidiano. E poco conta che gli autori siano stati dei gruppi terroristici o delle truppe governative.
La verità è che i morti purtroppo ci sono stati anche oggi e lo conferma anche l’agenzia di stato sana.
E ancora non si vede fare alcun passo della comunità internazionale per porre rimedio a tutto ciò.
Anzi, Israele e Giordania si stanno accordando per una possibile azione preventiva contro il regime di Assad, sospettato di voler usare armi chimiche per porre fine alla rivolta del suo paese.
La disponibilità di armi non convenzionali nelle mani del Presidente siriano sarebbe stata confermata dal capo della polizia della Siria, che oggi ha disertato per rifugiarsi in Turchia, il quale sostiene peraltro che sarebbero già state utilizzate nella regione di Homs.
Degli emissari di Damasco sarebbero a Mosca per discutere in terreno amico una soluzione alla rivoluzione in atto.