La vendetta dei talebani. Domenica infernale a Kabul: 16 morti
In un attacco coordinato, assaltati i simboli dell’Occidente e del presidente Karzai. Risparmiati, almeno finora, i presìdi italiani
È stata scelta la domenica perché per l’Islam non è un giorno dedicato al Signore, mentre per gli occidentali è un momento in cui si tende ad abbassare la guardia.
Da questa mattina i talebani hanno scatenato nella capitale, Kabul, un vero e proprio attacco a tutto ciò che è occidentale, compreso il Parlamento e il compound del presidente Karzai che è protetto dagli occidentali.
Sono state attaccate, anche con terroristi suicidi, le ambasciate principali (già che c’erano, perfino quella Russa), le basi Nato, gli alberghi di lusso, una base Isaf a 10 km dalla capitale.
Polizia e militari hanno reagito all’attacco, ma finora i risultati sono nettamente a favore degli attaccanti: 16 le persone uccise dagli insorti, 3 i terroristi uccisi da polizia ed esercito.
Secondo la rivendicazione dell’attacco, che è ancora in corso, le ragioni dell’operazione sono da ricondurre alla pubblica distruzione dei corani in pubblica piazza e la strage fatta dal marine che aveva ucciso donne e bambini in un villaggio.
La rivolta era scattata anche nella città di Jalalabad (200 km a est dalla capitale), dove adesso tutto tace.
Terremo informati i nostri lettori.
L’unica cosa che possiamo dire, almeno per il momento, è che ambasciata e presìdi italiani non sono stati oggetto di attacchi.