Regno Unito – Un nome scelto nel segno del passato

Il primo nome del futuro re è lo stesso del grande Giorgio VI, ma è anche Alexander e Luis – Di Michele Soliani

È un luglio che vede le monarchie nordiche particolarmente attive.
Se in Belgio, a partire dal 21 luglio, si è passati dal regno di Alberto II a quello di Filippo, nel Regno Unito è nato il nuovo erede al trono.
A riguardo è necessario, verranno dopo eventuali commenti sulla scelta del nome, osservare come la famiglia reale britannica sia riuscita abilmente a trarre in inganno la stampa.
 
Tutti pensavano che si trattasse di una femmina, in realtà non è stato così. 
Stessa cosa per quanto riguardava il nome. Venivano presentati vari ma non quello più congeniale alla monarchia: George.
Basti pensare che era il padre della Regina Elisabetta, Giorgio VI del Regno Unito, e lo stesso Principe Carlo ha manifestato varie volte la sua intenzione a esser incoronato con questo nome in suo onore.
 
Non è solo un nome di famiglia quello che evoca; questi rappresenta anche un modo di affrontare la vita da monarca.
Giorgio VI divenne re quasi per caso e per via della decisione di suo fratello, Edoardo VIII, di abdicare al fine di sposare Wallis Simpson.
Rappresentò anche un vero e proprio simbolo vivente della resistenza, assieme alla regina, durante la seconda guerra mondiale.
Nel maggio 1940, in seguito alle dimissioni del primo ministro Neville Chamberlain, Re Giorgio VI incaricò Winston Churchill di formare un nuovo governo e di guidare il Paese nella lotta.
 
I regnanti furono varie volte invitati a portare in salvo l’erede al trono, l’attuale Elisabetta II, e la sorella, la principessa Margherita, in Canada ma inutilmente.
La futura Regina Madre fu parte attiva della resistenza; celebri furono le visite in quelle aree di Londra che erano state colpite dai bombardamenti della Luftwaffe, soprattutto la zona dei docks e dell’East End.
 
Nonostante parte della popolazione non apprezzasse il fatto che indossasse abiti costosi e colorati quando la povera gente soffriva i patimenti della guerra, spiegò che i suoi erano i colori della pace e dell’allegria, e che mai avrebbe indossato il nero visto che la guerra sarebbe stata vinta.
Il corpo di Giorgio VI, non forte e vigoroso come quello del fratello, risentì degli impegni di stato e di guerra tanto da causarne una prematura morte all’età di 57 anni.
 
Ritornando quindi al nome del «Royal baby» è innanzitutto un ritorno alle radici, ci sono già stati ben sei re chiamati così, ma anche un tributo alla regina Elisabetta che è sempre stata legata a quel padre che la ha lasciata sola troppo presto.
La scelta del nome di Alexander è direttamente legata al secondo nome della regina: Alexandra.
 
Il terzo nome, Louis, è il secondo nome del padre che è strettamente correlato a quello di Lous Mountbatten.
L'ammiraglio Mountbatten, cugino della regina Elisabetta II e mentore del principe Carlo, morì in un attentato dell'Ira nel 1979, tre anni prima della nascita del duca.
La scelta del suo nome è dunque un omaggio del giovane William al padre e alla nonna, la regina.
 
Michele Soliani
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