Dal Fantasy a Pirandello: al Cuminetti sabaro 3 e domenica 4
A Trento un'originale proposta dialettale per la rassegna «Vetrina del teatro Cofas»
L'edizione 2012 della Rassegna provinciale di Teatro amatoriale «Palcoscenico Trentino» organizzata dalla Co.F.As. proseguirà sabato 3 novembre con il terzo spettacolo partecipante al Concorso «Premio Mario Roat».
In scena la Compagnia Teatrale «S. Siro» di Lasino con la commedia dialettale di Emilio Luigi Motta Robe da no creder.
L'appuntamento per il pubblico è al Teatro Cuminetti alle 20,45.
Domenica 4 novembre – spettacolo al pomeriggio con inizio alle ore 16,00 – toccherà invece alla «Vetrina del teatro Cofas» con in scena la Filodrammatica «S. Martino» di Fornace che proporrà la versione dialettale curata da Camillo Caresia di un classico pirandelliano: Liolà.
Sabato 3 novembre 2012 – ore 20.45
ROBE DA NO CREDER di Emilio Luigo Motta
Compagnia Teatrale «S. Siro» di Lasino
regia di Anna Matteotti
collaborazione artistica di Ermenegildo Pedrini
Un titolo che è davvero tutto un programma: «Robe da no creder», ovvero una storia dove la fantasia finisce per avere il sopravvento sulla realtà.
Tutto, all'inizio, appare molto realistico: siamo in un paese del Trentino e, in occasione della festa patronale, Toni e Mario (padre e figlio) portano la loro mucca in vendita al mercato, sperando di concludere un buon affare.
La svolta, che trasferisce la vicenda sul piano della realtà fiabesca, è data dall'incontro dei due contadini con Afra e Zelia, due signore davvero particolari che, oltre a coinvolgerli in un'avventura sentimentale, li porteranno in un mondo fatto di eventi miracolistici, apparizioni, stregonerie.
Nella vicenda irrompono anche un «Maestro», che cerca di proporsi come regista occulto della vicenda, un folletto, e vari altri personaggi che contribuiscono alla creazione di una serie di equivoci comici che porteranno Mario e Toni a chiedersi se la storia che stanno vivendo sia sogno o realtà.
Diretti dalla regista Anna Matteotti, che si è avvalsa nell'allestimento dello spettacolo della collaborazione artistica di Ermenegildo Pedrini, recitano – fra gli altri – Dino Lucchetta (Mario); Elvio Lolli (Toni); Giada Zambarda (Afra); Lucia Bazzoli (Zelia) e Mario Chistè (Il Maestro).
Domenica 4 novembre 2012 – ore 16.00
LIOLÀ di Luigi Pirandello
traduzione in dialetto trentino di Camillo Caresia
Filodrammatica «S. Martino» di Fornace
regia di Camillo Caresia
Camillo Caresia si è cimentato nella traduzione in dialetto trentino di un classico pirandelliano: Liolà, una commedia di carattere giocoso che il grande autore siciliano scrisse nel 1916, ispirandosi ad un episodio del romanzo Il fu Mattia Pascal.
Protagonista della vicenda è Liolà uno spensierato contadino, manovale taglialegna tuttofare.
Lavora, se così si può dire, e abita in un piccolo e povero paesino dai caratteri tipicamente rurali.
Disinteressato al benessere materiale, vive allegramente e senza remore la sua vita, sconvolgendo le regole rigide e severe imposte dalla morigerata società nella quale è inserito.
E così, colui che appare il colpevole combina-guai del paese, finisce per diventare il generoso riparatore dei torti subiti da chi è stato ingannato.
A riempire la scena, un folto gruppo di personaggi caratteristici: alcuni assecondano Liolà nelle sue controverse furbate, altri invece cercano in qualche modo di contrastarlo.
Ma Liolà, seguendo spensieratamente la sua natura, ristabilisce alla fine un po’ di giustizia anche per chi di solito è abituato a subire in silenzio.