IMUP, a giugno versati al Comune di Trento 13 milioni di euro
Coinvolti 51mila contribuenti, l'importo medio per la prima casa è 190 euro. Il Comune valuterà se diminuire le aliquote per il 2013
Tredici milioni di euro: a tanto ammonta il gettito IMUP incassato nel mese di giugno dal Comune di Trento a titolo di acconto.
Di questi, poco meno di un milione e 100 mila euro per aree edificabili; 3 milioni 260mila euro per abitazioni principali, pari al 25 per cento del gettito complessivo per il Comune; il restante 66 per cento, pari a 8 milioni 600mila euro, da altri fabbricati.
L’importo che va allo Stato ammonta complessivamente ad 9 milioni 430 mila.
L’anticipo IMUP di giugno, dunque, ha pesato complessivamente sui contribuenti, al lordo di arrotondamenti, per 22 milioni 500 mila.
I contribuenti che hanno versato l’imposta sono stati 51 mila; il dato relativo ai mancati pagamenti andrà ricostruito sulla base dell’attività di controllo, ma è senz’altro possibile affermare che la percentuale di evasione rimane su valori fisiologici, compresi fra il 3 e il 5 per cento.
Il numero di contribuenti che ha versato per abitazione principale è stato di circa 34.300 unità e, dunque, il versamento medio per abitazione principale è stato di 95 euro (sarà, quindi, di 190 euro su base annua).
È di 6 milioni e 900 mila euro l’ammontare delle detrazioni per abitazione principale (al netto, oltre tutto, dell’ulteriore detrazione per figli fino a 26 anni): è agevole vedere, insomma, come l’imposta lorda per abitazione principale abbia pesato, in effetti per meno della metà in termini di imposta netta sui contribuenti.
Tentando una proiezione su base annuale, è possibile stimare che l’impatto complessivo dell’IMU sul contribuente medio (comprendendo sia la quota dello Stato, sia la quota comunale e sommando abitazioni principali, aree edificabili e altri fabbricati anche per usi economici) sia di poco inferiore ai 900 euro.
Il dato medio, va da sé, sovrastima l’impatto sulle famiglie e sottostima quello sugli usi economici dei beni assoggettati ad imposta.
In attesa di verificare e di confermare questo dato sulla base della seconda rata di acconto del mese di settembre per abitazioni principali e, soprattutto, di una più dettagliata analisi, è già possibile rilevare che questo importo – che dovrebbe portare ad un gettito complessivo su base annua compreso fra i 26 ed i 26.5 milioni di euro – è superiore alle stime iscritte a bilancio in base all’accordo tra Provincia e Consiglio delle autonomie, al quale il Comune di Trento ha aderito, pari a 23.5 milioni di euro, e dunque permetterà di non aumentare le aliquote 2012, salvo azioni di segno diverso da parte dello Stato, il quale tuttavia – alla luce del gettito di giugno, che ha confermato le previsioni iniziali – non intende appesantire ulteriormente la pressione sui contribuenti.
Sulla base di quanto deciso al punto 8 del dispositivo della deliberazione del Consiglio comunale n. 16 del 15 febbraio scorso, che adottava il regolamento IMUP e ne fissava le aliquote, la giunta comunale provvederà entro il 30 novembre a verificare la composizione degli effettivi introiti «al fine di valutare la possibilità di diminuire le aliquote per il 2013».
Tuttavia precisa anche che tale circostanza è da valutare con estrema attenzione e particolare cautela.
Il richiamo alla prudenza è, infatti, assolutamente d’obbligo non solo perché non ci sono ancora ipotesi nemmeno orientative circa i possibili contorni di un accordo fra Provincia autonoma di Trento e Comuni trentini in materia di finanza locale per il 2013 (che necessariamente risentiranno dell’ulteriore stretta e della unilateralità che traspaiono dalle bozze della cosiddetta spending review e dell’eventualità, ora allo studio, che l’Imu sia lasciata integralmente ai comuni, abolendo la quota statale), ma anche perché l’insieme delle sollecitazioni dovrà confrontarsi con un quadro di difficili compatibilità economiche, prima tra tutte lo scostamento in disavanzo tra le previsioni di entrata e di spesa relative al 2013.