Liceo Russell: ognuno ha il diritto di avere la propria opinione

Cerchiamo però di evitare derive che sconfinano con l'egoismo e il razzismo

Venerdì abbiamo dato notizia di una lettera che il presidente della Provincia autonoma di Trento, Ugo Rossi (è anche assessore all’Istruzione), ha inviato all’onorevole Salvini, segretario nazionale della Lega Nord.
Nella lettera (vedi), Rossi riferiva che da un’ispezione effettuata al liceo B. Russell di Cles non era emerso alcun comportamento scorretto rapportabile alle dichiarazioni fatte dall’onorevole leghista.
Ma cosa era successo?
Era una notizia alla quale non avevamo voluto dare spazio, perché ci pareva assimilabile alle dimensioni di una tempesta in un bicchier d’acqua, ma forse è bene sapere perché il nostro Presidente so è sentito in dovere di inviare detta missiva.
 
Nei giorni scorsi era accaduto che un professore di inglese del liceo scientifico B. Russell di Cles aveva ascoltato la lamentela di una studentessa di prima classe, la quale non trovava giusto che in Trentino venissero prestate più attenzioni ai rifugiati politici che ai trentini stessi.
Il professore aveva risposto correttamente, dicendo che aveva il diritto di esprimere qualsiasi opinione, ma la metteva in guardia dal pericolo di eventuali scivolate sul razzismo.
La ragazza, tornata a casa, ne aveva parlato con i genitori, i quali avevano subito interpellato la segreteria provinciale della Lega, che poi ha informato la segreteria nazionale.
L’indomani, degli emissari della Lega si erano presentati nel cortile del liceo per sostenere la propria protesta nei confronti di un professore che secondo loro non rispettava le opinioni altrui
La preside interveniva per chiedere ai dimostranti di andarsene dagli spazi del liceo e, vedendo che non desistevano, aveva chiamato i carabinieri.
Il tutto si è risolto senza troppi problemi.
 
Ma, come di costume, la Lega aveva anche inviato un comunicato ai giornali.
Noi, come i lettori sanno, non avevamo dato spazio alla notizia, perché ci pareva di poco conto. I colleghi invece avevano dato ampio spazio alla diatriba.
Ma quando si è mossa la segreteria nazionale si è mosso anche il popolo leghista di Facebook, che ha iniziato a «postare» battute irriverenti nei confronti del professore. Altro che giornali...
A quel punto è stato necessario l’intervento di Rossi che, preso atto di come erano andate effettivamente le cose, ha inviato a Salvini la lettera di cui sopra.
Tutto questo lo abbiamo pubblicato per esprimere di seguito la nostra opinione che, al pari della ragazza in questione, abbiamo diritto di pronunciare anche noi.
 
Anzitutto è stato un ministro della Lega, Roberto Maroni, a disporre che tutte le province italiane si facessero carico di una quota parte degli immigrati con lo status di rifugiati politici (o in attesa di ottenerlo). Di conseguenza il fatto che sia la Lega a lamentarsi di questa situazione ci pare piuttosto grossolano.
Naturalmente Salvini ha diritto di dissentire da Maroni, ma potrebbe attiravsi per far sì che non insorgano atteggiamenti razziali, che poco hanno a che fare con l’Italia e tanto meno con il Trentino.
Purtroppo gli immigrati in questione hanno il divieto di lavorare e questo può far sorgere qualche invidia, anche se in questo momento potrebbe far invidiare più chi un lavoro ce l’ha.
Ma soprattutto vorremmo che non fosse buona qualsiasi occasione per gridare contro gli immigrati. Non si fa buona formazione predicando - non diciamo il razzismo - ma neanche l’egoismo.
Quindi, se è doveroso rispettare le opinioni di tutti, ci pare corretto che i nostri insegnanti mettano argini a possibili derive che non fanno parte della nostra cultura e che danneggiano anche l’immagine del nostro territorio.
 
GdM