«Son partito giallonero e ritorno tricolor»
Venerdì 10 novembre al «PalaRotari» di Mezzocorona l’ultima replica
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Si concluderà venerdì 10 novembre al PalaRotari di Mezzocorna la serie delle le recite programmate in Trentino per lo spettacolo teatrale «Son partito giallonero e ritorno tricolor», che racconta il lungo viaggio di un soldato partito austriaco nel 1914 e tornato italiano dopo sei anni.
Realizzato in collaborazione fra le quattro Federazioni del volontariato culturale trentino (Filodrammatiche, Cori, Corpi bandistici e Gruppi Folkloristici) nell'ambito delle celebrazioni per il Centenario della Grande Guerra, ha debuttato nell’autunno scorso al Teatro Comunale di Pergine Valsugana ed è andato poi in scena all’Auditorium di Trento e allo Zandonai di Rovereto, fino a quella del «PalaRotari», ultima data programmata in Trentino.
«Son partito giallonero e ritorno tricolor» nasce da un testo del commediografo perginese Claudio Morelli che racconta la straordinaria vicenda di un soldato nella bufera della prima guerra mondiale.
Unendo recitazione, musica (cantata e suonata) e ballo popolare, l’allestimento curato dai registi Elena Galvani e Jacopo Laurino fa incontrare le diverse espressioni artistiche del volontariato culturale trentino, grazie all'intesa che ha portato le quattro Federazioni rappresentative dei diversi settori a collaborare per la realizzazione di un evento teatrale condiviso nei contenuti e nell'impegno produttivo.
Siamo nel 1914 e, un anno dopo aver concluso il servizio militare, il giovane Arturo Dellai viene improvvisamente chiamato a combattere la guerra vera e parte per Leopoli, prima tappa di un lungo viaggio che durerà fino al 1920 e che lo porterà anche a Kiev, in Siberia, Cina e Singapore, sull’isola di Ceylon, ad Aden, Suez e Porto Said, per tornare quindi in Italia a Brindisi e, infine, a Trieste.
Trascinato dal vento della Grande Storia, Arturo combatte in prima linea sul fronte orientale, viene ferito da fuoco amico, passa mesi negli ospedali russi, lavora nelle campagne ucraine, penetra come minatore nelle miniere sul Mar d’Azov, assiste allo svilupparsi della rivoluzione russa mentre lavora come magazziniere nella stazione di Mosca, combatte contro i bolscevichi nei «battaglioni neri» e suona perfino nella banda dell’esercito italiano a Pechino.
Di Arturo e della sua avventura sono rimasti frammenti straordinari in un diario custodito dal figlio, dai quali Claudio Morelli è partito per elaborare il testo teatrale che ha trovato la scena in una produzione che ha visto per la prima volta collaborare nell'allestimento di uno spettacolo le quattro Federazioni rappresentative del volontariato culturale trentino: la Co.F.As. - Compagnie Filodrammatiche Associate, la Federazione Corpi Bandistici della provincia di Trento, la Federazione Cori del Trentino e la Fe.C.C.Ri.T. - Federazione dei Circoli Culturali e Ricreativi del Trentino.
Ha garantito il proprio sostegno alla produzione l'Assessorato alla Cultura della Provincia autonoma di Trento, che ha inserito l'evento nel calendario delle manifestazioni commemorative del Centenario della Grande Guerra.
Nove gli attori in scena, appartenenti a sette diverse compagnie. La componente musicale ha per protagonisti il Corpo bandistico Pederzini di Lizzana diretto da Andrea Loss, il Coro Piramidi di Segonzano (sezione giovanile) e il Coro Highlight di Pergine Valsugana. Il Gruppo Folk di Pieve Tesino porta invece sulla scena il ballo popolare.
Venerdì 10 novembre al PalaRotari di Mezzocorona lo spettacolo avrà inizio alle 20.45 ed il pubblico potrà assistervi gratuitamente.